Canicattini, grande festa in piazza per gli immigrati
Una grande festa in piazza, nel quartiere San Giovanni a Canicattini Bagni, che ospita lo Sprar OBIOMA, che nella lingua Ibo vuol dire “cuore buono e accogliente”, nato nel Giugno del 2014 per volere dell’Amministrazione comunale, grazie alla rete degli Enti Locali dell’Anci, e da questa affidato alla gestione dell’impresa sociale Passwork, per assistere e garantire accoglienza integrata a donne, uomini e bambini, titolari di una forma di protezione internazionale (richiedenti asilo, rifugiati, protezione sussidiaria e umanitaria), aiutandoli a costruire liberamente il loro futuro.
L’appuntamento per festeggiare un anno di vita di OBIOMA è fissato per Sabato 20 Giugno 2015 con inizio alle ore 15:30 e per tutta la sera, nella Piazzetta San Giovanni, nel quartiere di Canicattini Bagni dove ha sede la struttura che attualmente ospita donne vulnerabili, alcune con i loro bambini, fuggite dalle persecuzioni, dalle guerre, dalla fame e dalle violenze dei loro Paesi (Nigeria – Eritrea – Iraq – Somalia).
L’occasione è data anche da un’importante ricorrenza che si celebra il 20 Giugno, la Giornata Mondiale del Rifugiato, istituita nel 2000 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, per ricordare la condizione di milioni di persone in tutti i continenti costrette a fuggire dai loro Paesi e dalle loro case a causa di persecuzioni, torture, violazioni di diritti umani, conflitti.
In Italia è attivo dal 2001 il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR), composto dalla rete degli enti locali che, con il prezioso contributo delle realtà del terzo settore, realizzano interventi di accoglienza per quanti arrivano sul territorio italiano in cerca di protezione internazionale.
In questa data ogni anno lo Sprar OBIOMA celebrerà con tutto il quartiere e la comunità canicattinese, la “Festa dei vicini di casa”.
Perché il quartiere e la piccola comunità di Canicattini Bagni, sono proprio i luoghi ideali, com’è avvenuto in questo primo anno di vita, per poter tessere relazioni e percorsi di integrazione e di autonomia.
Questo il programma di Sabato:
Ore 15:30 – 17:30 “Io So(g)no in Italia: a colori”
Attività ludiche e laboratori ali sul tema dell’integrazione per bambini e ragazzi a cura dello staff di Obioma e dell’AGESCI Gruppo Scout “Canicattini 1”.
Ore 18:00 – 19:30 “Io So(g)no in Italia: vite intrecciate”
Conferenza informativa sulla figure del rifuigiato: costi, servizi, testimonianze e storie di vita. Interverranno rappresentanti dell’Amministrazione comunale e Associazioni che operano nel settore.
Ore 20:00 – 22:00 “Io So(g)no in Italia: la festa dei vicini”
Degustazione di dolci italiani e non, realizzati dagli ospiti di casa Obioma e dai vicini di casa del quartiere “San Giovanni”. La serata sarà animata dalle musiche del gruppo folk-popolare BANDASICULA.
«L’accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati nella nostra città – afferma il Sindaco Paolo Amenta – è uno strumento per esprimere la nostra solidarietà a quanti sono stati costretti a lasciare il loro Paese. Gli interventi che vengono realizzati da Passwork, a cui è affidato lo Sprar di via del Seminario, sono finalizzati a facilitare i percorsi di inserimento socio-economico dei richiedenti asilo e dei rifugiati, per poter intraprendere in modo autonomo un percorso di vita nuovo, di speranza per il loro e per il futuro dei loro figli».
«I servizi che in questo primo anno abbiamo garantito alle nostre ospiti – aggiunge il dottor Sebastiano Scaglione, amministratore unico di Passwork – ad iniziare dall’inserimento scolastico dei loro figli, e grazie alla collaborazione di Associazioni come Libera e l’Agesci, vanno dall’orientamento ai corsi di lingua italiana con certificazione linguistica rilasciata dall’Università di Siena, ai tirocini formativi, cinque quelli attivati, che hanno portato le donne presenti ad Obioma a intraprendere esperienze lavorative sia a Canicattini Bagni così come a Siracusa, in particolare nel campo artigianale e dei servizi (laboratori di pasticceria e ristoranti), che permetterà ad una di esse di potersi mantenere autonomamente con i suoi due figli a Siracusa, e ad altre di essere già pronte a questo passo».