Casa circondariale di Siracusa, focolaio covid tra i detenuti
Dopo Augusta anche alla casa circondariale di Cavadonna è scoppiato un focolaio di contagio da Covid tra i detenuti. La notizia è trapelata ieri pomeriggio e rilanciata dalle organizzazioni sindacali di categoria. “Non ci sorprende questo focolaio che, stando alle frammentarie notizie apprese, interessa una settantina di detenuti e qualche agente di polizia penitenziaria in servizio alla casa circondariale del capoluogo”, dice il dirigente federale nazionale del Sippe, Nello Bongiovanni, per il quale “la situazione è delicata e occorre immediatamente eseguire un meticoloso screening”.
Ad Augusta come a Siracusa il Sippe si dice “seriamente preoccupato in assenza di provvedimenti che fanno rischiare il collasso delle carceri. A tutto questo, si aggiungono problemi atavici come il sovraffollamento e l’esiguità di personale di polizia penitenziaria”.
“Il green pass – spiega Bongiovanni – viene non ai detenuti, ma ai familiari in visita, come se solo i visitatori potessero contagiare e contagiarsi. Sotto la lente d’ingrandimento, il fatto che il green pass rafforzato sia obbligatorio dal 15 dicembre per la polizia penitenziaria, ma non venga chiesto a chi è ristretto in carcere”.
Bongiovanni fa notare che “Dal 20 gennaio per i colloqui in presenza con i detenuti è richiesto il green pass di base all’interno degli istituti penitenziari per adulti e minori. Inoltre, gli avvocati, che non sono citati come obbligati al pass per l’accesso alle carceri, nel nuovo decreto, li obbliga, invece, a esibirlo nei tribunali dal primo febbraio”.