Casello di Cassibile sul tratto Siracusa – Rosolini, Stefano Zito e Paolo Ficara M5S: “Avevamo già dubbi sulla sua utilità, per cui ne avevamo richiesto la rimozione nel 2013 e sollecitata nel 2014”
“Quanto costa aver ragione? A quanto pare, svariati milioni di euro”, con queste parole Stefano Zito e Paolo Ficara, rispettivamente deputato regionale all’Ars e parlamentare nazionale del MoVimento 5 Stelle, commentano la rimozione del casello di Cassibile. “Era il 2013 quando, solitari, avanzammo dubbi sulla necessità di costruire il casello di Cassibile, sulla Siracusa – Rosolini, con una mozione ad hoc in Regione con cui ne chiedevamo da subito la rimozione. E nel 2014 abbiamo rinnovato l’invito, a lavori non ancora completati. Adesso, anni dopo e quando anche le opere accessorie sono state realizzate, l’assessore regionale alle Infrastrutture ne annuncia la prossima demolizione. E così, considerando anche i caselli di esazione costruiti agli svincoli e ora inutili, la barriera (“provvisoria”) di Cassibile si rivelerà una delle più “care” demolizioni degli ultimi anni: 4,2 milioni di euro, a cui si aggiungono altri 200mila euro per la segnaletica verticale e orizzontale (nel 2015)”, proseguono Ficara e Zito.
Oltre ai costi di demolizione veri e propri, dopo averlo costruito e pagato, ora i siciliani dovranno pagare di nuovo per eliminarlo. “Soldi pubblici presi e buttati dalla finestra, che potevano invece contribuire al rifacimento del tappetino di asfalto del tratto Noto-Rosolini, degradato e pericoloso, o magari ai lavori di completamento dell’autostrada, i cui cantieri nel ragusano – più volte visitati dall’assessore – restano praticamente fermi. Eppure da mesi proprio Falcone ne annuncia la ripartenza con una ciclicità ormai stucchevole. Dove è il senso in tutto questo? Quale è la prospettiva e quali le linee guida? L’assessore Falcone appare in confusione: annuncia lavori che servono ma non partono nei cantieri ragusani della Siracusa – Gela; al tempo stesso, contribuisce a fare di quella autostrada una delle più costose incompiute di sempre. Una tela di Penelope in cui, per ogni tassello in più aggiunto, ce ne sono almeno altre due su cui bisogna intervenire di nuovo e tornare indietro. Così, è normale, non si finirà mai. A chi giova, assessore Falcone? Eventualmente gli organi preposti valuteranno se si configura danno erariale, perché non è possibile “giocare” in questo modo soldi dei siciliani” concludono Stefano Zito e Paolo Ficara del MoVimento Stelle.