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Caserma carabinieri all’idroscalo: il ministero della Difesa non cambia progetto

Il ministero della Difesa non avrebbe rinunciato a realizzare il nuovo comando provinciale dei carabinieri all’idroscalo di via Elorina, attuale sede del distaccamento aeronautico. Da indiscrezioni ottenute da fonti ministeriali, ci sarebbe la conferma di quanto stabilito nel febbraio del 2017 con la stipula del protocollo d’intesa tra il Ministero della Difesa e la Regione siciliana per la realizzazione degli interventi di rafforzamento delle condizioni di sicurezza, con il quale si punta a fare un ulteriore passo in avanti per la ristrutturazione dei locali della caserma dell’Aeronautica, da destinare a sede della caserma dei carabinieri di Siracusa. Quel protocollo ha fatto seguito alla firma dell’Accodo quadro tra Ministero, Regione e Arma dei Carabinieri, tendente a raggiungere alcuni obiettivi operativi come il recupero del patrimonio edilizio non utilizzato.

Rispetto a 2 anni e mezzo fa il quadro non è mutato. Nessun documento è stato esitato dal Ministero che dia indicazioni diverse da quelle esistenti. A riprova di ciò, una nuova interrogazione orale avanzata dal parlamentare del partito democratico Michele Anzaldi. Un’interrogazione alla quale avrebbe dovuto rispondere l’allora ministro della Difesa, Elisabetta Trenta. Ma la crisi di governo e la nascita del Conte bis ha comportato le dimissioni del titolare del dicastero, sostituito oggi dal ministro Lorenzo Guerini. Dal mese di maggio, quindi, il deputato Anzaldi attende una risposta formale in commissione Difesa sul quesito relativo alle intenzioni del governo di portare a compimento il progetto di trasferimento del comando provinciale dell’Arma al distaccamento aeronautico per iniziare la fase della coabitazione tra le due forze militari.

Pur attendendo la formalità della risposta, da indiscrezioni trapela la conferma che anche il ministro Guerini abbia la volontà di avallare l’utilizzo di una parte dell’area dell’idroscalo per realizzare la centrale operativa, gli alloggi, la mensa e i servizi di foresteria dei carabinieri del capoluogo. Allo stesso tempo, saranno eliminati i fitti passivi relativi all’attuale sede del Comando in viale Tica, che ammontano a circa 200mila euro l’anno. Il modello utilizzato a Siracusa era stato presentato nel luglio di due anni fa come un esempio di grande sinergia non solo tra le Forze Armate ma tra tutte le istituzioni. Si parlò di realizzare una vera e propria cittadella della legalità con i militari dell’Aeronautica militare, che da 90 anni operano all’idroscalo, la guardia di finanza, che utilizza la mensa, e, per il futuro, i carabinieri.

I ritardi nella realizzazione del progetto sono dovuti al successivo intervento di enti e associazioni che hanno posto dubbi e problematiche rispetto all’impiego militare di quell’area. Fra questi anche la Soprintendenza ai beni culturali che ha mosso diversi rilievi di natura tecnica che vanno superati. Nel frattempo, è lievitato il costo dell’intervento per il quale era stato previsto un finanziamento pubblico di 3 milioni e 600mila euro, attraverso i fondi del Patto per il Sud. Oggi ammontano a più di 4 milioni di euro che il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, avrebbe assicurato di reperire per garantire che il progetto vada in porto. In ogni caso, il deputato regionale Giovanni Cafeo è in attesa di una risposta dal governo regionale alla sua interrogazione proprio sulle intenzioni del governo Musumeci rispetto al progetto di trasferire il comando provinciale dei carabinieri in una parte dell’idroscalo di via Elorina.

Da Roma, insomma, fanno sapere che la prerogativa dell’idroscalo da 90 anni è quella di fungere da area militare e da presidio a tutela del territorio. Le interlocuzioni di questi ultimi anni con l’amministrazione comunale ha portato all’intesa di massima di cedere alla fruizione pubblica una striscia a ridosso della riva dell’idroscalo in modo di realizzare una banchina che consenta in un prossimo futuro di ricavare la passeggiata lungo il mare da Ortigia fino a ridosso della riserva Ciane e Saline.

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