Caso Bonafede, il tribunale rigetta la produzione di nuove intercettazioni
Prima udienza questa mattina al tribunale di Ragusa per la vicenda che coinvolge il consigliere comunale Tony Bonafede, arrestato la primavera scorsa al porto di Pozzallo insieme con altri due siracusani, trovati in possesso di 20 chili tra hascisc marijuana. In apertura di udienza, il pm Monica Moneglia, ha prodotto un verbale di intercettazioni eseguite prima dell’arresto di Bonafede richiedendone l’acquisizione al fascicolo del dibattimento. La difesa, rappresentata dagli avvocati Giuseppe Caruso e Giambattista Rizza hanno opposto l’eccezione, sostenendo che del verbale ha ricevuto notizia e contezza soltanto cinque giorni prima dell’udienza, per cui ha sostenuto l’inutilizzabilità del verbale.
Il tribunale penale di Ragusa, dopo breve camera di consiglio, ha rigettato la richiesta del pubblico ministero, di fatto accogliendo l’eccezione sollevata dalla difesa.
L’udienza è stata poi rinviata al 17 gennaio per entrare nel vivo del dibattimento. Gli altri due imputati hanno scelto il rito abbreviato e la loro posizione è stata, quindi, stralciata.
C. A.
Certo, funziona proprio bene la giustizia in Italia. Se un pubblico ministero richiede di inserire nel fascicolo del dibattimento delle intercettazioni, vuol dire che hanno un peso rilevante nella vicenda che si andrà a dibattere, non credo per puro piacere del PM. Al posto di fare chiarezza si lasciano sempre dei dubbi.