CronacaPrimo Piano

Caso Eligia, nuovo colloquio oggi in carcere tra il legale e Christian

Nuovo colloquio oggi nel carcere di Cavadonna tra l’avvocato Gioacchino Scuderi e il suo assistito Christian Leonardi, l’uomo che è accusato di avere ucciso Eligia Ardita, l’infermiera siracusana morta insieme con la figlioletta che portava in grembo la sera del 19 gennaio scorso. Come più volte dichiarato, l’obiettivo del legale di fiducia di Christian è quello di convincere ulteriormente il suo assistito a dire tutta la verità rispetto all’uccisione della moglie e alle possibili complicità di cui in questi otto mesi potrebbe avere usufruito. Anzi, l’avvocato Scuderi aveva detto di essere pronto a dimettersi qualora percepisse nel suo assistito la volontà a non chiarire ogni aspetto della vicenda.

Ad attendere eventuali sviluppi di quest’aspetto dell’intricata trama giudiziaria è il procuratore aggiunto Fabio Scavone, il quale martedì scorso ha avuto un lungo colloquio al quinto livello del palazzo di giustizia di viale Santa Panagia proprio con l’avvocato di Christian Leonardi.

Sul caso di mamma Eligia e della figlioletta Giulia continua a essere alta l’attenzione dei media nazionali. Proprio di recente, in una delle tante trasmissioni di approfondimento, i familiari dell’infermiera hanno rilanciato il loro appello a continuare a indagare per fare venire a galla tutta la verità. Sono, infatti, convinti, che ancora altri scenari inediti possano aprirsi a breve termine che darebbero una chiave di lettura ancora più inquietante su tutta la vicenda, già di per se complicata.

“Alla luce di quanto abbiamo appreso da quel poco che giustamente emerge dalle indagini, ci chiediamo che ruolo abbia avuto in tutta questa vicenda il legale che difende Christian – afferma Tino Ardita, il padre di Eligia – In recenti trasmissioni televisive l’ho personalmente incalzato su alcune questioni che mi suscitano dubbi e perplessità. Penso, ad esempio, alla frequentazione della casa di Eligia da parte sua nei mesi successivi alla scomparsa di mia figlia. Penso al fatto che sia stata utilizzata l’automobile di mia figlia per gli spostamenti quando in garage c’era il vespone dello stesso avvocato. Possibile che, seppure abbia condiviso diverso tempo con Christian, non sia riuscito a fargli confessare nulla e abbia dovuto attendere otto mesi per inchiodarlo alle proprie responsabilità? ”.

Altro dubbio sollevato durante la trasmissione da Ardita attiene a un bonifico bancario di cui lo stesso legale avrebbe beneficiato e che pare sia oggetto di accertamento da parte degli  investigatori  avvenuto nel mese di aprile scorso. ” Si tratta della somma di 10 mila euro-dice Agatino Ardita – che dal conto della famiglia di mia figlia è transitato su quello del legale di Christian. Gliene abbiamo chiesto ragione nel corso di una trasmissione televisiva ma il legale ci ha risposto che non c’è nulla di vero in questo, ma, riteniamo che se questa somma non era dovuta , vada restituita ”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *