Caso Lukoil, il direttore Maniakhine: “Entro l’anno la vendita della raffineria Isab”
L’amministrazione temporanea di una società energetica che dovesse trovarsi in difficoltà per sanzioni internazionali – caso Lukoil di Priolo – può essere decisa entro il 30 giugno e durare 12 mesi rinnovabili per una volta, in pratica per 24 mesi. È quanto prevede una bozza del decreto Lukoil «a tutela dell’interesse nazionale nel settore degli idrocarburi». È previsto anche un amministratore temporaneo da parte dello Stato per la raffineria Isab di Priolo ma ciò potrebbe ostacolare una eventuale vendita da parte di Lukoil. La trattativa per la cessione dell’impianto è già in fase avanzata e potrebbe concludersi entro la fine dell’anno. Lo sostiene Eugene Maniakhine, direttore generale dell’impianto (e Ceo della società), in una lunga intervista rilasciata al Sole 24 ore.
“Non è un segreto che la raffineria è stata in perdita per anni – afferma il direttore generale Isab – e ha avuto bisogno di investimenti significativi. Lukoil ha acquistato la raffineria nel 2008 e abbiamo fatto investimenti complessivi da allora di circa sei miliardi per l’acquisto, per progetti di sviluppo e per il mantenimento della capacità di lavorazione. Oggi la raffineria è completamente pronta a operare senza interruzione in queste nuove condizioni di mercato.
“Le nostre riserve di petrolio – ha detto Maniakhine a proposito dell’embargo del petrolio russo – sono sufficienti per mantenere la raffineria in funzione per diversi mesi.
Quindi il problema del greggio non russo non c’era? Noi abbiamo scritto che in assenza di linee di credito non sareste stati in condizione di acquistare petrolio non russo. Abbiamo rispettato le sanzioni e le rispetteremo non prendendo più il petrolio russo. Lo prenderemo altrove.
Il ministro Adolfo Urso ha dichiarato che potrebbe avvalersi dell’Eni per l’amministrazione temporanea. Maniakhine replica sostenendo che “Se questa opzione venisse esercitata indipendentemente dalla sussistenza delle condizioni di rischio noi non la riteniamo né giusta né utile. La gestione di una raffineria per noi non fa parte della competenza dello Stato. Tale decisione potrebbe contribuire alla chiusura dell’impianto e creare ostacoli per la vendita al nuovo proprietario. Per questo ci auguriamo che il governo italiano conduca un’analisi completa prima di prendere decisioni così importanti.
Il direttore generale di Isab conferma che l’azienda sta negoziando la vendita. Gli accordi possono essere raggiunti il prima possibile. Non posso parlare dei dettagli finché non saranno formalizzati. Insomma, Maniakhine dice che c’è l’idea di vendere. Noi pensiamo che l’accordo per la vendita può essere concluso in beve tempo, addirittura entro la fine dell’anno.