Caso Priolo e il racconto a puntate tra appalti e campagne elettorali, ma non è il solo comune sotto il mirino della Procura
Il disfacimento della pubblica amministrazione in Sicilia riguarda il 65% dei Comuni. Lo scandalo che ha colpito il Comune di Priolo è solo la punta di un gigantesco iceberg che conduce alla decomposizione precoce delle istituzioni. Infatti, anche altre amministrazioni comunali della provincia di Siracusa sarebbero nel mirino della Procura della Repubblica di Siracusa. In uno di questi in particolare, oltre a quello di Priolo, inquirenti e investigatori sarebbero alla fine della corsa investigativa.
E proprio sulla vicenda di Priolo, le ultime indiscrezioni registrano che i legali difensori di Antonello Rizza, gli avvocati Domenico Mignosa e Tommaso Tamburino, ieri mattina si sono recati nell’ufficio del Gip Giuseppe Tripi per chiedere la revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari dell’ex primo cittadino di Priolo, sospeso dalla carica dal Prefetto di Siracusa nei giorni scorsi.
Ritornando alla vicenda giudiziaria che sta facendo tremare la politica priolese e i dintorni elettorali dell’intera Sicilia, il contesto dei reati confutati dalla magistratura siracusana, nasce da un fascicolo d’indagine che prende corpo nel 2016. Gli indagati, riguardo ai fatti contestati, sono: Antonello Rizza; Salvatore Cirnigliaro; Desireé Giuliano; Michael Mulé; Flora La Iacona; Francesco Artale; Andrea Artale; Giuseppe Pinnisi; Eugenio Maione; Maurizio Casale; Giuseppina Garofalo; Enzo Lo Nero; Rita Fangano; Sebastiano Carpinteri; Loredana Martines; Maurizio Vincenzi; Salvatore Ullo; Nicoletta Giambra, tutti indagati in relazione ai reati contestati.
Nei particolari dei tanti fatti contestati agli indagati dal Pm Margherita Brianese e contenute nelle oltre cento pagine dell’Ordinanza del Gip Giuseppe Tripi, per la Procura di Siracusa diretta da Francesco Paolo Giordano, l’ex Sindaco del Comune di Priolo Rizza sarebbe l’ideatore della condotta e il determinatore, mentre il Cirnigliano, dirigente del V Settore, competente anche in ordine all’organizzazione di spettacoli, quale esecutore materiale. Il Mulè, legale rappresentante della Asd “Arte e Passione equestre siciliana” con sede in Valledolmo (PA), avrebbe delegato la Giuliano, nella consapevolezza delle modalità da questa adoperate per ottenere l’affidamento dell’appalto, che avrebbe avallato le medesime. La Giuliano, cugina del Mulè, quale procuratrice della Asd “Arte e Passione equestre siciliana”, presunta esecutrice materiale della condotta; nella buona sostanza, il Rizza, il Cirnigliano e la Giuliano con presunte collusioni ed inganni, avrebbero turbato la libertà nella gara informale indetta dall’amministrazione comunale priolese e finalizzata all’affidamento del servizio relativo alla realizzazione della manifestazione “2° edizione Gran Galà Equestre”.
In particolare il Mulè avrebbe affidato alla Giuliano, su richiesta di quest’ultima, la rappresentanza dell’Associazione Sportiva Dilettantistica facente capo a lui per la partecipazione alla procedura di aggiudicazione dell’appalto dei servizi, relativo all’organizzazione della manifestazione “Gran Galà Equestre”, dandole ampio mandato. La Giuliano a sua volta si sarebbe accordava prima con Rizza, in ordine all’affidamento del servizio e avrebbe gestito, in seguito, con il Cirnigliaro, le successive fasi preliminari alla presentazione dell’offerta.
Secondo la Procura, nella circostanza, l’ex sindaco Rizza sarebbe intervenuto su Cirnigliaro, indicandogli chi avrebbe dovuto essere l’operatore economico aggiudicatario. Cirnigliaro, a sua volta, avrebbe modulato il contenuto della manifestazione d’interesse pubblicata sulla base delle presunte richieste della Giuliano e, dopo che avrebbe acquisito le proposte dei concorrenti, nell’ultima mezzora prima della scadenza per la presentazione delle offerte, avrebbe così fornito a quest’ultima le giuste indicazioni in ordine all’importo dell’offerta dell’unico concorrente in lizza, infine l’avrebbe aiutata a redigere la proposta, e gli avrebbe consigliato di indicare quale prezzo dell’offerta un importo inferiore di 100 euro rispetto a quello dell’unico rivale. Condotte che, secondo gli inquirenti, avrebbero turbato la libertà di scelta del contraente in una procedura gestita, per scelta della stessa P.A., tramite previa pubblicazione di manifestazione d’interesse, alterando la parità delle parti che avrebbe a sua volta consentito alla Asd “Arte e Passione equestre siciliana”, associazione rappresentata per l’occasione dalla Giuliano, di aggiudicarsi la fornitura del servizio tramite l’indebita preventiva conoscenza dell’offerta altrui.
E ancora altri fatti e circostanze. L’ex Sindaco del Comune di Priolo Gargallo Rizza, La Iacona, dirigente del II Settore del Comune di Priolo, i fratelli Artale, gestori di fatto e di diritto della società “Indie Sound Music s.a.s.”, con sede in Luzzi (CS), società avente per oggetto sociale “attività di supporto alle rappresentazioni artistiche”; secondo l’accusa degli inquirenti, Antonello Rizza sarebbe stato l’istigatore della condotta, determinatore e parziale esecutore, mentre La Iacona sarebbe stata invece la principale esecutrice materiale della condotta, con collusioni e mezzi fraudolenti, che avrebbero turbato il procedimento amministrativo diretto a stabilire il contenuto di varie determine del II settore, contenenti le determinazioni a contrarre, al fine di condizionare le modalità di scelta del contraente con riguardo all’affidamento dell’appalto di fornitura dell’impianto audio del Centro ricreativo anziani di Priolo.
L’ex Sindaco Rizza nonché all’epoca assessore ad interim del settore interessato, come tale non competente in ordine agli affidamenti di lavori pubblici, avrebbe voluto affidare il predetto appalto alla società “Indie Sound Music s.a.s.”, consentendo a Francesco Artale di effettuare sopralluoghi presso il Centro anziani al fine di meglio predisporre l’offerta; in seguito, avrebbe acquisito da Francesco Artale l’elenco dei beni che avrebbero dovuto essere acquistati dall’ente, consegnandoli alla La Iacona, avrebbe così indotto la medesima ad appoggiarsi all’Artale per la selezione dei prodotti oggetto della seconda e della terza determina a contrarre, ma insiste il sospetto di inquirenti e investigatori che conoscendo sia la reale posizione dell’Artale, cioè di imprenditore interessato all’acquisizione della commessa, sia l’artificio che sarebbe stato adoperato da quest’ultimo, tale da turbare anche la determinazione del contenuto del bando, al fine ultimo di assicurare alla società “Indie Sound Music Sas” l’affidamento dell’appalto di fornitura, risultando la predetta società l’unico fornitore degli articoli individuati tramite il codice alterato. Inoltre, Rizza avrebbe effettuato pressioni sulla La Iacona, che avrebbe a sua volta ceduto alle stesse, inducendola ad accelerare le procedure di acquisto e a porre alla base della selezione, anche in relazione alla necessità di speditezza, l’elenco di prodotti fornito dall’Artale.
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Concetto Alota