Se te lo fossi perso

CATANIA, DECAPITATO IL CLAN SANTAPAOLA

Un boss riservato che preferiva restare sottotraccia, in quell’”Ombra” che ha dato il nome dell’operazione antimafia della Polizia a Catania contro Cosa nostra etnea. Gli investigatori hanno ricostruito la rete di potere che vige all’interno delle due anime del clan, quella degli Ercolano e quella dei Santapaola. Nonostante la detenzione in regime di 41bis, il boss Mario Ercolano avrebbe continuato a gestire gli affari illeciti impartendo ordini agli affiliati. Francesco Russo, 51 anni, preferiva avere un ruolo apparentemente delineato nel mondo della criminalità organizzata, mentre, secondo la Dda di Catania era diventato il reggente della “famiglia” Santapaola dopo un riassetto dei ruoli apicali dell’organizzazione. Le accuse sono pesantissime: associazione mafiosa, estorsione, usura, porto e detenzione illegale di armi, lesioni aggravate dall’uso di armi da fuoco. Un ventaglio di reati tutti aggravati dal metodo mafioso. Con questa operazione abbiamo disarticolato la famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano, arrestandone il reggente. Durante le indagini sono state sequestrate numerose armi da fuoco, a dimostrazione della pericolosità della cosca: cinque pistole, un fucile a pompa e uno con le canne mozzate. Le indagini sul fronte economico sul clan hanno documentato reati come usura, estorsioni e traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. Gli accertamenti si sono avvalsi anche di intercettazioni telefoniche e ambientale: Durante le indagini sono stati monitorati numerosi incontri tra gli appartenenti alla cosca». Lo ha detto il capo della Squadra mobile della Questura di Catania, Antonino Sfameni, sull’operazione ‘Ombra della Polizia contro la famiglia mafiosa di Cosa nostra, con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 25 indagati, compreso il reggente della cosca. Sono 23 gli arrestati: 18 in carcere e 5 ai domiciliari. Due indagati sono stati sottoposti all’obbligo di dimora.

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