Se te lo fossi perso

Catania, si fingono svizzeri per comprare un lido

Per pubblicizzare l’apertura del lido, sarebbe stato realizzato un sito web, in cui era riportato il numero di telefono di Anna Laura Comparato, che avrebbe avuto il compito di organizzare in prima persona le prenotazioni e tenere i contatti in nome e per conto dell’azienda.

L’offerta per l’aggiudicazione della gestione dello stabilimento balneare, di Catania il “Miami Lounge Beach Bar” sarebbe stata particolarmente “invitante”, prevedendo il pagamento di 135mila euro all’anno per i primi due anni, 140mila per il terzo e il quarto anno e 150mila per il quinto e il sesto.

Le due donne, tuttavia, non avrebbero mai pagato la quota dei canoni di locazione pattuiti con la proprietà, motivo per cui erano state citate in giudizio davanti al tribunale civile, per chiarire la loro posizione di inadempienza.

Le indagini sono state portate avanti dai carabinieri specializzati della sezione misure di prevenzione e criminalità economica del nucleo investigativo di Catania, che passando a setaccio la completa situazione economica degli indagati, e analizzando migliaia di pagine e documenti, hanno portato alla conclusione che l’attività commerciale fosse stata da loro acquisita illecitamente.

I carabinieri hanno eseguito un sequestro di beni patrimoniali nei confronti del pregiudicato 62enne Salvatore Pistone, di Giovanna Maria Salvo, pregiudicata di 51 anni catanese e di Anna Laura Comparato, 28enne catanese, queste ultime congiunte a elementi di spicco del clan mafioso Cappello.

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