Ciclopica, l’amministrazione comunale interrompe i rapporti con Sicilia Musei
L’intervento del sindaco di Noto Bonfanti, nell’immediatezza del sequestro delle opere da parte dei carabinieri del nucleo tutela culturale, sembra allontanare la nuova ipotesi di collaborazione con Sicilia Musei. “Nel caso in cui dovesse essere appurata la presenza di opere false – ha detto Bonfanti – il Comune di Noto è parte lesa e farà valere le proprie ragioni nelle sedi competenti”. Il primo cittadino, insomma, tira il freno a mano dopo una lunga collaborazione con l’organizzazione delle mostre, la prima delle quali nel 2016 su Andy Warhol per proseguire nel 2017 con Chagall e Missoni, lo scorso anno con “Picasso è Noto”.
Noto come Siracusa, “L’impossibile” come “Ciclopica”, la reazione degli amministratori pubblici all’imperversare della magistratura sulle due mostre è stato identico. “Su Ciclopica – dice l’assessore Fabio Granata – siamo in attesa dei risultati della perizia ordinata dalla Procura sulle due statue di Giacometti, fermo restando che la mostra ha avuto un buon successo di pubblico e di critica. La mostra si concluderà il 30 ottobre e, sia per decisione dell’amministrazione che per atto di indirizzo del Consiglio comunale, il rapporto con Sicilia Musei sarà interrotto”. Come si ricorderà, nel mese di maggio il Consiglio comunale ha votato a maggioranza una mozione con la quale nel censurare l’operato della Giunta, che ha concesso per tre anni l’utilizzo, senza bando di gara e con affidamento diretto, dell’ex convento di San Francesco all’agenzia “Sicilia Musei” che fa capo a Gianni Filippini, promoter catanese indagato per le due vicende giudiziarie. Mozione che è stata successivamente recepita dall’amministrazione comunale.
E’ ancora Granata che cristallizza la posizione della Giunta Italia: “A Siracusa le grandi Mostre da questo autunno saranno progettate e gestite direttamente dall’Assessorato alla Cultura con altre Istituzioni pubbliche o Istituzioni culturali autorevoli e riconosciute”.
L’assessore Granata non esprime giudizi sulla mostra “L’impossibile è a Noto” sostenendo che “Le vicende di Noto le conosco solo giornalisticamente e non posso esprimere alcun giudizio. Certo è che se le Mostre servono a migliorare immagine e reputazione di una Città, questi fatti finiscono per danneggiarle.