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Città Giardino, rimosso il blocco stradale con la promessa d’intervento del Prefetto

E’ stato rimosso intorno alle ore 15 il blocco stradale sul tratto che fa dallo svincolo autostradale di Belvedere alla strada statale 115. Una sessatina di persone di nazionalità pakistana, afghana e della Costa d’Avorio, ospiti di un centro di accoglienza sito nei pressi, ha inscenato la manfestazione di protesta che è durata quasi quattro ore. A convincerli a rimuovere l’intralcio è stato il dirigente della Digos della Questura di Siracusa, Enzo Frontera, il quale li ha rassicuranti sull’esito delle loro richeste. Gli immigrati, in attesa del riconoscimento dello status di rifugiati politici, hanno protestato a causa della mancata coresponsione del cosiddetto ticket giornaliero di 2 euro e 50 centesimi che lo Stato italiano riconosce loro proprio per il loro status. Ma manifestavano anche per la qualità del cibo, ritenuto non idoneo, per la mancanza dei biglietti per viaggiare in pullman. Il dottore Frontera, per bocca del prefetto Gradone e del sindaco Garozzo, li ha rassicurati che entro dieci giorni saranno loro corrisposti i ticket e che faranno di tutto per sollecitare la società che li ospita a migliorare il vitto.

La protesta era iniziata questa mattina intorno alle ore 11.30 per fare fare conoscere all’opinione pubblica la loro posizione. Sono alloggiati al vicino centro di accoglienza in attesa di ricevere il riconoscimento dello status di rifugiati politici. Così, hanno preso panche, bidoni dell’immondizia, assi di legno ed altre masserizie per bloccare la circolazione stradale. Hanno anche gettato sull’asfalto diversi piatti con cibi caldi per la gioia di qualche cane randagio che ne ha approfittato. Sul posto sono giunte le pattuglie dei poliziotti, della Guardia di Finanza e dei carabinieri. Gli agenti di polizia municipale, invece, stazionano all’inizio del tratto stradale per evitare ingorghi di auto, che vengono dirottate per Città Giardino. La situazione è sotto controllo anche se la strada bloccata di fatto è considerata una vera e propria via di fuga e quindi anche rischiosa l’azione messa in atto. la situazione si è evoluta poco prima delle ore 15 quando sul posto sono sopraggiunte le pattuglie della Mobile edil dirigente della Digos ha avuto modo di dialogare con alcuni di loro che sembravano tra gli organizzatori della protesta.

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