Convocata l’assemblea per fare i conti in casa Pd
Irrompe sulla scena politica l’assemblea del partito democratico siracusano, convocata fra dieci giorni ma che già fa intendere il clima di grande tensione che c’è all’interno del partito, con le diverse anime che si fronteggiano. Il passo ufficiale lo ha compiuto il presidente dell’Assemblea provinciale del Pd, Turi Raiti, il quale ha convocato l’organismo politico del partito per lunedì 13 luglio prossimo. La riunione si terrà nella sala dell’Hotel del Santuario a Siracusa e si prevede piuttosto movimentata. Per la medesima circostanza sono stati convocati i direttivi dei circoli di città per discutere e votare su diversi argomenti posti all’ordine del giorno.
Al primo punto è stata fissata la riconfigurazione organi provinciali di governo del Partito Provinciale. Al secondo punto, l’insediamento organi di governo del partito della città di Siracusa, poi si dovrebbe discutere sulle valutazioni sull’Amministrazione comunale di Siracusa e decisioni consequenziali.
Insomma, non manca nulla per un confronto tra le diverse componenti del partito, fino ad oggi avvenuto a distanza a a suon di comunicati stampa e di dichiarazioni all’opinione pubblica. Le dimissioni di Cafeo da capo di Gabinetto e le sue noie giudiziarie, la promozione ad assessore di Alfredo Foti al posto del dimissionario Liddu Schiavo saranno oggetto di approfondimento nella seduta.
SOFIA AMODDIO. “LE DIMISSIONI DI CAFEO PONGONO FINE ALL’ANOMALIA”. “Le dimissioni di Giovanni Cafeo pongono finalmente fine all’anomalia insostenibile di un capo di gabinetto della pubblica amministrazione che per due anni ha svolto a tempo pieno attività politica”. Esordisce così l’onorevole Sofia Amoddio del Partito Democratico all’indomani delle vicende che hanno smosso il PD provinciale.
“Un’attività che spesso ha condizionato le decisioni politiche della città e che ha interrotto il già avviato processo di ricomposizione della segreteria provinciale e cittadina”. “Ieri abbiamo letto su tutti i giornali che egli motivava le dimissioni per dedicarsi unicamente alla segreteria politica regionale, liberando finalmente un posto in amministrazione che sin dall’inizio non doveva essere il suo”.
“Solo stamattina si comprende a chiare lettere la strategia dell’amministrazione siracusana che nell’arco di poche ore vede dimettersi l’assessore Schiavo, nominare il nuovo assessore Alfredo Foti e dimettere il suo capo di gabinetto Cafeo perché indagato per truffa: precise strategie politiche gabbate con l’impossibilità di non potere conciliare la sua funzione di componente della segreteria regionale”. “Auspico – prosegue Amoddio – che Cafeo possa chiarire al più presto la sua posizione giudiziaria dimostrando la sua estraneità ai fatti, ma certamente questo non potrà modificare l’arroganza personale mostrata ieri con le sue dichiarazioni”. “Cafeo nel suo comunicato pone una precisa domanda: “c’è forse dentro il partito un problema che riguarda il Comune capoluogo?” Certo, c’è una grave anomalia che è anche una ferita profonda alla vita del PD: il ruolo di Gino Foti che, pur professandosi semplice simpatizzante non è iscritto al PD, ma attraverso la sua influenza nell’area politica del sindaco Garozzo e del capo di Gabinetto Cafeo, vuole condizionare la vita del partito”. “C’è un dato generazionale e di cultura politica che consiglia a Gino Foti l’allontanamento dalla politica attiva”. “Contrariamente alle sue dichiarazioni rese nelle passate interviste, tanta gente libera che si riconosce nel PD non ha bisogno dei suoi consigli”. “Non ci troviamo di fronte a un padre nobile che opera “moral suasion” ma di un “playmaker” che impone la sua presenza: vecchia politica, vecchissimi metodi, assolutamente incompatibili col renzismo professato dal sindaco”. “Il rinnovamento del PD e della vita politica cittadina, il rilancio della stessa attività amministrativa, passa attraverso la sua rottamazione”.
“Io – conclude Amoddio – chiamo a raccolta tutti coloro che hanno sempre avuto una grande dignità umana e politica, giovani e meno giovani, e sono certa che sono tanti; tutti coloro che mai si sono inchinati al potere politico che schiaccia il Bene Comune”.