Coronavirus, Gennuso: “Si pensi a un’amnistia o a un indulto”
“La situazione del Coronavirus sta mettendo in ginocchio l’economia a tutti i livelli. Imprese e lavoratori sono quelli più colpiti da provvedimenti adottati per arginare il contagio. Sia ben chiaro, si tratta di misure necessarie, ancorché emergenziali e provvisorie, a cui ne aggiungerei altre che possano sgravare i cittadini da oneri tributari e anche da farraginose pendenze con la giustizia”. In questi termini si esprime il parlamentare regionale del movimento Popolari e Autonomisti, Pippo Gennuso, il quale ha suggerito al governo nazionale di adottare misure volte a ridurre la mole di lavoro dei tribunali italiani.
“Riterrei opportuno – dice Gennuso – che il governo pensasse seriamente ad adottare le procedure necessarie per attivare un indulto o un’amnistia per tutti quei reati, ovviamente di natura penale di lieve entità, che contribuiscono giornalmente ad affollare le aule dei tribunali oltre che ad oberare i giudici di fascicoli e subissare di lavoro gli operatori giudiziari. Sarebbe anche un modo per venire incontro a quei cittadini che, loro malgrado, attendono da anni la conclusione di procedimenti penali con l’inevitabile aggravio di costi per la collettività”.
Nel ricordare che l’amnistia costituisce una causa di estinzione del reato, mentre l’indulto estingue la pena, l’on. Gennuso ha espresso l’intenzione di scrivere una lettera al presidente del consiglio dei ministri, ai presidenti di Camera e Senato oltre che ai capigruppo dei partiti per farsi a loro volta “promotori di una legge che dovrà essere deliberata a maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascuna Camera in ogni articolo e nella votazione finale in base all’art. 79 della Costituzione”.