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Coronavirus, Inail: “Attenzione anche ai lavoratori stagionali”

Un documento di segnalazioni e proposte in materia di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro riguardo alla pandemia di Coronavirus, è stato elaborato dai Presidenti dei Comitati Consultivi Provinciali Inail della Sicilia. Nel territorio regionale la gravissima mancanza di dispositivi di protezione individuale per troppi lavoratori e lavoratrici, non solo medici, infermieri, tecnici ma anche alla categoria degli addetti alle pulizie e sanificazioni in appalto delle strutture sanitarie e pure a molti equipaggi delle ambulanze del Servizio 118. Nell’ambito della Pubblica Amministrazione regionale appare opportuno verificare lo stato dell’arte nell’applicazione delle previsioni dell’Ordinanza contingibile e urgente, firmata dal Presidente della Regione Siciliana (cosiddetto lavoro agile). Per quanto attiene gli uffici periferici della Pubblica Amministrazione dello Stato perdurano in alcuni di essi i ritardi nell’applicazione del decreto. In molti ambienti di lavoro si registrano ancora ritardi e difficoltà per la corretta applicazione delle misure relative al distanziamento, al lavoro agile e alla dotazione dei DPI. Nell’ambito del settore edile e di quello agricolo risulta il rischio del mancato rispetto delle norme di salute e sicurezza nei servizi di trasporto, vitto e alloggio dei lavoratori e delle lavoratrici in trasferta. Si segnala inoltre che entrambi i settori, e soprattutto quello agricolo, sono afflitti dalla diffusa piaga del lavoro nero. Il triste fenomeno del lavoro nero – è scritto nel documento Inail – include pure le condizioni non conformi e non a norma del trasporto e dell’alloggiamento dei lavoratori stagionali particolarmente esposti al rischio oltre che vittime dello sfruttamento. Tutto questo, sotto il profilo del contagio, rischia di innescare il pericolo di una “contaminazione in nero”, che potrebbe sfuggire al controllo sanitario e diventare di complessa e complicata gestione e contenimento.

Sul più ampio fronte del contagio si segnala come problema urgente la numerosità dei casi di persone purtroppo contagiate per fattori estranei al lavoro ma inconsapevoli veicoli del contagio nei luoghi di lavoro stessi, come già accaduto in alcuni cantieri e call center.

I responsabili delle sedi Inail propongono che nell’ambito della protezione appare necessario attuare un’opera straordinaria di vigilanza sull’effettiva applicazione e osservanza delle norme previste dal Decreto Legislativo con profili sanzionatori per i datori di lavoro e per i lavoratori che le eludono. Si ritiene inoltre particolarmente urgente attuare una decisa azione di vigilanza e repressione del lavoro nero in quanto le condizioni di sfruttamento insite nel perverso sistema del caporalato favoriscono a dismisura il rischio del contagio.

Nell’ambito della prevenzione appare necessario diminuire quanto più possibile occasioni di contagio riducendo ulteriormente l’orario di attività degli sportelli bancari, finanziari, assicurativi, postali; l’orario di attività delle aziende della piccola, media e grande distribuzione alimentare e degli esercizi commerciali; l’orario di lavoro nelle fabbriche, nei campi, negli uffici. Le attività di banche, poste, agenzie, negozi, e supermercati dovrebbero svolgersi in una fascia oraria diversa da quella in cui aprono e chiudono le fabbriche, le imprese, le aziende, i cantieri e gli uffici, onde ridurre ulteriormente l’afflusso di persone nelle pubbliche vie e nel medesimo orario. Nell’ambito della tutela appare necessaria la sospensione dei lavori nei cantieri edili, fatte salve le situazioni di urgenza ed emergenza. E’ opportuno attuare una sorveglianza psicologica sui luoghi di lavoro ancora attivi per dare supporto psicologico ai lavoratori e alle lavoratrici che in questo momento sommano alle preoccupazioni per il proprio futuro professionale, lavorativo, fisico, le preoccupazioni familiari. Appare necessario, inoltre, garantire assistenza psicologica telefonica alle tante cittadine e ai tanti cittadini, specie a coloro che vivono in solitudine o sono troppo anziani, presi dall’angoscia nell’affrontare la terribile esperienza della pandemia. Tali pratiche potrebbero svolgersi in collaborazione con le Università siciliane, mobilitando i laureati in ambito psicologico.

Paola Di Gregorio, Presidente Comitato Consultivo Provinciale Inail Siracusa

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