Corruzione, mafia, politica e malaffare criminalizzano la vita di tutti i giorni
La corruzione nella società moderna così come in politica è in crescita, attraverso una metodologia originale, che censisce ogni scambio illecito che coinvolge direttamente uomini politici anche all’interno di altri reati, come il concorso esterno in associazione mafiosa, il voto di scambio, ma anche in un quadro della corruzione ad ogni azione nei consigli comunali, regionali, alla Camera e al Senato, oltre che nelle cariche di sottogoverno; tutto si rivela con dettagli interessanti, come la crescita esponenziale di vicende di corruzione in presenza della criminalità organizzata soprattutto al sud, dove si registra un forte aumento dei reati associativi in cui si annidano vicende di corruzione.
Le alleanze tra la mafia e la politica s’intrecciano ogni giorno e non dipende solo da una diversa strategia repressiva degli organi di contrasto, ma dalla natura stessa della corruzione, che si presenta sempre più organizzata e variegata con altre forme di criminalità, ramificandosi nella società moderna come fosse una regola istituzionale della democrazia moderna. Il ricambio generazionale, sta affermando un numero sempre maggiore di imprenditori, mentre crescono le figure di liberi professionisti del malaffare. I processi di globalizzazione economica e culturale, si sono estese e diffuse su larga scala. Siamo di fronte ad una perversa operazione di criminalizzazione della vita quotidiana, che si avvale di molteplici strumenti e meccanismi economici, sociali, politici, legislativi, tra i quali figura anche il regime proibizionista vigente in materia dell’uso della droga. Sul piano economico e politico gli stupefacenti sono pienamente funzionale a un sistema basato sul dominio e sulla criminalità di classe. Dal punto di vista economico, benché chi faccia uso di droghe non costituisca una forza di lavoro valida, secondo i canoni tradizionali, pronti a tutto a costruire il mercato nero che produce reddito illegale. Anche sul versante politico, gli assuntori di droghe, non solo cessano di opporsi attivamente al sistema malato, ma diventano un terreno assai fertile per la repressione e la provocazione contro i movimenti di lotta e di protesta politica e sindacale, mentre il Paese reale affonda.
Oggi il confine tra legalità e illegalità è inesistente tra economia il legale e l’illegale, la cosiddetta mafia capitalista, inserita nei circuiti finanziari istituzionali in connubio con la politica e la criminalità mafiosa intesa come potere, e niente può fermarla, nemmeno il voto di protesta massiccio; occorre cambiare mentalità e debellare la corruzione e il malaffare. Ma sarà davvero difficile ritornare nei canoni della civiltà e della legalità, dopo aver assaporato facilmente il guadagno dei soldi, il piacere, sesso e del potere, che sono ormai le carte da gioco rimaste sul tavolo del popolo vittima delle lobby del potere che decidono cosa dobbiamo mangiare, fumare, leggere sui giornali o ascoltare in Tv.
Concetto Alota