Crocetta, una lettera, la Camera di Commercio e l’Autorità portuale per capire Giuseppe Tomasi di Lampedusa…
Se volessimo forzare la mano per capire cosa si nasconde nelle “mezze verità”, l’opzione potrebbe cadere nell’atteggiamento di questi giorni del governatore della Sicilia Crocetta e del ministro Delrio, sulla sede dell’Autorità di Sistema tra Catania e Augusta, ma anche sull’accorpamento delle camere di commercio di Catania, Siracusa e Ragusa. Un boomerang di accuse e smentite da parte dei due protagonisti in un gioco del niente, dove la regola della politica è da sempre sacra: mentire può essere giustificato.
Una piccola inesattezza a volte risparmia migliaia di parole e tanto tempo. L’osservazione mostra come la pensano molti sul fingere. La logica; se non si fa male nessuno, mentire non è sbagliato. La politica ammette tale siffatta condizione. Ma una nuova “storia fantasma” di poche ore fa registra la diffusione di una lettera proveniente dalla segreteria del presidente della Regione Crocetta e indirizzata al Ministro per lo Sviluppo Economico, oggetto: “Accorpamento delle camere di commercio di Catania, Ragusa e Siracusa”.
Documento senza un protocollo, né la firma del presidente della Regione, con una scrittura approssimativa sia nei contenuti sia nella forma poco istituzionale e confusionaria, e una serie di riferimenti del passato sull’oggetto, per terminare: “In ogni caso è intendimento dello scrivente (Crocetta) accogliere le istanze del territorio di Siracusa e procedere alla revoca del decreto di accorpamento delle camere di commercio indicate”.
Nella missiva s’invita poi il Ministro a un incontro per definire “sinergicamente, nell’ambito delle rispettive competenze, le procedure conseguenziali”. Per logica deduzione: o l’una o l’altra. Il Decreto di cui parla Crocetta (o chi per lui) e fa riferimento nella lettera, è di competenza del Ministero e non della Regione; semmai è l’assessore Lo Bello e non Crocetta, nella fattispecie, il firmatario di un altro decreto: la nomina dei componenti il consiglio generale camerale. In secondo luogo Crocetta comunica ti aver deciso di annullare il Decreto, ma nel frattempo chiede un incontro con Ministro; è aggiunge: “Rimango in attesa di un cortese riscontro”. Allora, che cosa vuole fare o dire? A chi è diretto questo messaggio al politichese? Forse, come in premessa, vuole traccheggiare come ha fatto con l’Autorità portuale. Ma la lettera è autentica o è una bufala stile Facebook? È stata la prima cosa che hanno pensato i destinatari della lettera, ma i successivi risconti non hanno né confermato, né smentito. In Sicilia pensare a Giuseppe Tomasi di Lampedusa è sempre d’attualità: “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”.
Concetto Alota