Cassazione, annullamento della misura cautelari per l’avvocato Sebastiano Troia
Per l’avvocato Sebastiano Troia, indagato dalla Procura di Siracusa perché sospettato di avere favorito l’introduzione di sostanze stupefacenti all’interno della casa circondariale di Cavadonna, droga destinata a un detenuto suo assistito, la Corte di Cassazione ha disposto l’annullamento della misura cautelare dell’obbligo di dimora. I giudici della suprema corte hanno accolto il ricorso proposto dai legali difensori del penalista, avvocati Puccio Forestiere, Luca Ruaro e Fabiola Fuccio, annullando il provvedimento con rinvio ad altra sezione del tribunale del riesame di Catania.
L’indagine è scaturita da una serie di intercettazioni eseguite al telefonino in possesso di Francesco Capodieci, il detenuto nel reparto di alta sicurezza, a cui, secondo quanto sostenuto dagli inquirenti, sarebbero state destinate le dosi di stupefacenti. Ma l’avvocato Troia ha da sempre sostenuto la sua estraneità ai fatti contestati in fase d’interrogatorio di garanzia, sostenendo la sua estraneità agli illeciti, sia dell’entrata nel carcere della droga, sia dei telefonini.
La Procura, rappresentata dai pm Stefano Priolo ed Enea Parodi, aveva proposto appello al tribunale del riesame contro la decisione del gip del tribunale di Siracusa Carla Frau, di revocare la misura cautelare degli arresti domiciliari a carico del legale. L’udienza è stata celebrata una decina di giorni fa e i giudici si sono riservati sulla decisione, molto probabilmente in attesa del provvedimento della Corte di cassazione che ha rinviato la decisione ad altra sezione del tribunale della libertà.
C.A.