Droga in ufficio di consulenza: l’operaio al gip: “Un errore”
S’è avvalso della facoltà di non rispondere il siracusano Salvatore Cassia, l’operaio di 42 anni, arrestato dai carabinieri della compagnia di Augusta e da quelli del nucleo operativo della compagnia di Siracusa, perché trovato in possesso di sessanta panetti di hascisc, per complessivi sei chili di sostanza, nascosti nell’ufficio di consulenza, gestito dalla convivente, del tutto estranea alla vicenda.
L’indagato, assistito dall’avvocato Giorgio D’Angelo, è comparso ieri mattina dinanzi al gip del tribunale, Andrea Migneco, che ha convalidato l’arresto dell’uomo disponendone la meno afflittiva misura cautelare degli arresti domiciliari. Al cospetto del pm Maurizio Musco, l’indagato ha, comunque, rilasciato dichiarazioni spontanee con le quali ha ammesso la responsabilità della detenzione dell’ingente quantitativo di sostanza stupefacente. Ha detto di avere fatto un errore e di non avere bisogno di spacciare droga perché ha un lavoro da dipendente in una ditta di Augusta, per il quale percepisce lo stipendio. Ha anche riferito di essersi avventurato in questa situazione per onorare un debito che aveva contratto. Cassia ha dei precedenti specifici: era stato coinvolto nell’operazione antidroga denominata “Tsunami”, portata a termine a Reggio Calabria. Era stato coinvolto anche in altre operazioni antidroga ma da qualche anno a questa parte si era dedicato al suo lavoro di operaio e nulla più.
Cassia è stato arrestato mercoledì scorso dai militari dell’Arma, che hanno eseguito una perquisizione in un appartamento adibito a ufficio di consulenza. Nel corso della perquisizione, i militari hanno rinvenuto anche alcuni “libri mastri”, nei quali sarebbe stata tenuta la contabilità dell’attività di spaccio praticata dall’indagato e in cui emerge un ingente attività illecita e proventi mensili di una certa consistenza.