Emergenza Covid, torna operativo il reparto di Medicina dell’Umberto I
C’è preoccupazione per l’aumento negli ultimi giorni dei casi di positività al coronavirus nella popolazione e quelli riscontrati all’Umberto primo. Dopo il contagio del direttore di Infettivologia, Antonina Franco, e del direttore del centro trasfusionale, Dario Genovese, una temporanea emergenza si è registrata in questi ultimi giorni nel reparto di Medicina Interna dell’ospedale siracusano dove due pazienti sono risultati positivi al Covid. Entrambi sono stati precauzionalmente trasferiti e il reparto è stato chiuso per un solo giorno, il tempo necessario per eseguire la sanificazione di tutti i locali. Sempre nel reparto di medicina Interna, un medico si trova al momento in isolamento domiciliare perché anch’egli è stato contagiato dal virus. La situazione, però, è sotto controllo, come assicurano i sanitari.
Intanto, è nuovamente in discesa la curva dei nuovi positivi al Covid 19 nella nostra provincia. Dopo il picco di 237 contagi registrati lunedì, il numero dei nuovi positivi ieri è stato di 21 unità, facendo rientrare, così, l’allarme che in questi giorni si era diffuso per l’impennata dei contagi nel nostro territorio. Si svuota anche la terapia intensiva. Secondo l’aggiornamento dei dati del Covid, diffuso dall’Asp 8, c’è un solo paziente ricoverato in reparto mentre si sono registrate 3 dimissioni e complessivamente 15 decessi.
Dall’inizio della pandemia sono 37 le persone decedute a causa della pandemia. Per quanto riguarda la situazione al reparto Covid dell’ospedale Umberto primo, sono 33 i pazienti ricoverati, mentre è di 1280 il numero delle persone affette da Coronavirus che stanno osservando il periodo di isolamento domiciliare. Ultima voce, rispetto al monitoraggio quotidiano sull’evoluzione del virus, segna la salita a 237 del numero delle persone guarite. È significativo anche il numero dei tamponi eseguiti ad oggi, vale a dire 8.698 mentre, nel complesso, i casi rilevati in questa seconda fase dell’emergenza sanitaria sono 1.587 (di poco oltre 7mila se si considera anche il primo periodo di pandemia).