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Finanziamenti dal Mims Ficara: “È ora di utilizzare quei fondi in opere concrete”

Sono due i progetti finanziati dal Mims che interessano Siracusa: uno per il capoluogo e l’altro per la provincia”. A dare l’annuncio è il parlamentare siracusano Paolo Ficara (M5s), subito dopo la pubblicazione da parte del MIMS delle graduatorie relative all’assegnazione dei fondi PAC 14/20, per investimenti nel recupero dei waterfront e il miglioramento dell’accessibilità turistica (Asse B e C). 

“Con circa 2,5 milioni di euro è stata ammessa a finanziamento la riqualificazione del Porto Piccolo di Siracusa, approdo Santa Lucia e Riva Porto Lachio”, illustra Ficara che negli ultimi due anni ha seguito direttamente il percorso ministeriale che ha condotto alla pubblicazione delle graduatorie definitive. Diverse le interrogazioni parlamentari e continuo il pressing sulle strutture ministeriali. 

“In provincia, con i fondi Pac viene finanziata la programmazione e lo sviluppo progettuale del circuito del Barocco ovvero il sistema integrato di mobilità ciclo-ferroviario nel val di Noto denominato Passiblei (1,4 mln), un progetto sviluppato in collaborazione tra la Provincia di Ragusa e quella di Siracusa”, spiega ancora Ficara. 

Il finanziamento di questi progetti si aggiunge a quello dello scorso aprile che riguardava le Autorità di Sistema Portuale. Occasione in cui l’AdSP di Augusta-Catania ha ottenuto le risorse per l’installazione del fotovoltaico per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili sulle pensiline dei parcheggi a servizio dei porti di Augusta e Catania (2 mln). Ma soprattutto un finanziamento di 5,2 milioni di euro per il cosiddetto Ecosistema Digitale, un fondamentale progetto di digitalizzazione dei processi portuali.  

“L’ammissione a finanziamento è un passo importante che deve condurre senza tentennamenti alla realizzazione di queste opere. Compito delle amministrazioni coinvolte è non disperdere questo tesoretto, dietro la scusa di pastoie burocratiche. Fare è un verbo che va coniugato al presente e non al futuro”. Il programma Pac prevede, infatti, il completamento degli interventi entro il 2023. “Bisogna fare in fretta. E bisogna fare bene. Perché ottenere i finanziamenti è un merito; ma trasformare quei fondi in opere concrete è adesso un obbligo”, conclude Paolo Ficara (M5s).

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