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Floridia, il comune procede alla revoca della cittadinanza italiana per un gruppo di brasiliani

Per la questura di Siracusa la documentazione risulta inattendibile perché istruita dal gestore di un’agenzia, condannato per traffico di cittadinanza

Il comune di Floridia ha avviato il procedimento di revoca della cittadinanza italiana nei confronti di un gruppo di cittadini italo-brasiliani che aveva avuto contatti con Cleber Zanatta, il titolare dell’agenzia di disbrigo pratiche per la richiesta di cittadinanza, condannato in primo grado dal gup del tribunale, Andrea Migneco, alla pena di 6 anni e 8 mesi di reclusione per corruzione e traffico di cittadinanza. 

Il provvedimento del comune di Floridia scaturisce dalle note della Questura del capoluogo e del commissariato di Augusta con cui sollecitano l’ente pubblico “a valutare la revoca della cittadinanza italiana acquisita dai cittadini brasiliani nel periodo primo novembre 2015 – 18 maggio 2017, in quanto la documentazione risulta inattendibile, inficiando l’autenticità delle pratiche relative alle concessioni” della cittadinanza italiana. In buona sostanza, la Questura aretusea ritiene che gli stranieri abbiano usufruito dei servizi dell’agenzia di Zanatta e che “verosimilmente la documentazione prodotta per ottenere la cittadinanza sia falsa, come emerge dalle risultanze processuali, di cui la condanna rappresenta l’epilogo”. 

L’ufficio di stato civile del comune di Floridia ha trasmesso la comunicazione, tra gli altri, al Consolato generale d’Italia in Germania, al Ministero dell’Interno e alla Prefettura di Siracusa. Le istituzioni in questione hanno tempo fino al 13 dicembre per presentare osservazioni o documentazione che consentano di valutare gli elementi e le informazioni per evitare il procedimento di annullamento della cittadinanza italiana al gruppo di brasiliani che l’aveva a suo tempo ottenuta. La missiva del comune di Floridia è pervenuta anche all’avvocato Francesco Liguori, che con gli avvocati Grazia Ventura e Valentina Savastano, ha seguito le vicende di alcuni dei cittadini brasiliani che rischiano oggi di vedersi revocata la cittadinanza italiana. 

“La questura di Siracusa – afferma l’avvocato Liguori – ritiene che il solo contatto con Zanatta, su cui pende il giudizio appello (fissato davanti alla corte appello Catania il 26 novembre) sia sintomatico che i cittadini italo brasiliani abbiano tutti presentato carte false. Quest’affermazione è sganciata rispetto agli atti di causa perché queste persone si sono rivolte a Zanatta a scopo unicamente informativo avendo tutti i requisiti per la concessione della cittadinanza italiana. Continueremo a tutelare i nostri assistiti in tutte le sedi”.

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