Furbetti del cartellino: fiocca un’altra condanna a carico di una dipendente dell’Asp8
foto di repertorio
Una dipendente dell’azienda sanitaria provinciale di Siracusa è stata condannata a 2 anni e 6 mesi di reclusione perché riconosciuta responsabile del reato di truffa aggravata nell’ambito dell’inchiesta sui cosiddetti furbetti del cartellino. La pena è stata irrogata dal giudice monocratico del tribunale aretuseo a carico di Maria Concetta Visconti di 58 anni a conclusione del processo che si è celebrato con il rito ordinario. La donna era stata coinvolta nella più complessa indagine denominata “Doctor House”, portata a termine il 23 settembre 2014 dai militari della guardia di finanza, con il coordinamento del pm Antonio Nicastro.
Come si ricorderà, la chiusura delle indagini ha riguardato complessivamente 22 dipendenti dell’Asp 8. L’indagine si è protratta per mesi con l’ausilio di telecamere collocate all’ingresso dell’ex Onp di via traversa la Pizzuta, che ha consentito di monitorare costantemente sia gli strumenti per la rilevazione delle presenze del personale sia l’ingresso principale della struttura sanitaria. I 1500 scatti fotografici e le 600 ore di videoriprese hanno reso possibile rilevare come diversi dipendenti si sono assentati arbitrariamente dal posto di lavoro. L’attività delle fiamme gialle ha consentito di provare che i dipendenti, a piccoli gruppi, si sarebbero messi d’accordo tra loro affinché uno timbrasse i badge magnetici degli altri, consentendo a questi di arrivare in ritardo, di andare via in anticipo dal posto di lavoro o di uscire per dedicarsi a faccende personali come spesa, acquisti e persino allenamenti in piscina. L’azienda sanitaria si è costituita parte civile in tutti i processi con il patrocinio dell’avvocato Bruno Leone.