Siracusa. Gara appalto idrico, la Siam fa ricorso al Tar e la procedura si ferma
A Siracusa la raccolta dei rifiuti, la gestione dell’acqua, le strisce blu e la concessione dei servizi pubblici sono una cosa per pochi. Ma i risvolti che attengono il pagamento delle bollette della spazzatura e dell’acqua, l’inquinamento dell’aria fin dentro le stanze da letto, la benzina e il percolato nella falda acquifera, i cancri e i tumori, sono, invece cosa nostra, cioè dei cittadini, vittime predestinate da 70anni di mala-politica, del nepotismo e del clientelismo a buon mercato, anzi a volte gratis, con la classica pigliata per i fondelli. Inoltre, in tema di servizio idrico, delle tubazioni dell’acqua e della fogna che sono in amianto, nessuno dice niente. Tutti muti, sordi e ciechi.
Finita la stagione della gara della raccolta dei rifiuti durata oltre un anno, con un lungo tira e molla, ora è la volta della gara per l’affidamento del servizio idrico integrato del comune di Siracusa che finisce sui tavoli dei giudici del Tar di Catania. Dapprima Sogeas, poi il disastro chiamato Sai8, ora la Siam che gestisce in regime di proroga il servizio idrico della città, che ha messo in moto l’ormai collaudato meccanismo giudiziario e ha fatto notificare agli uffici del comune di Siracusa un atto di ricorso già il 7 agosto scorso, sostenendo che il Comune di Siracusa non abbia la competenza a bandire la gara per l’affidamento in concessione del servizio del servizio idrico integrato per la durata di un anno. Ha richiesto in sintesi al Tar di Catania la sospensiva della gara al fine di ottenere l’annullamento di tutti gli atti collegati e conseguenziali. Con una determina, il sindaco Giancarlo Garozzo ha deciso di costituirsi in giudizio conferendo incarico all’ufficio legale del Comune.
Per i legali della Siam, è l’assemblea territoriale idrica l’unico organo competente per legge a bandire la gara per l’appalto del servizio. L’assemblea, per procedere al bando della gara, deve prima eseguire la verifica sugli impianti e poi il piano d’ambito per tutti i comuni della provincia. Fatto già successo in altri comuni della Sicilia e il Tar ha dato ragione alla società in proroga. L’altro rilievo sollevato dalla Siam è nell’indizione della gara, con un vizio di forma rispetto al decreto legislativo che detta le norme sul codice dell’ambiente. Non sarebbe possibile bandire una gara “ponte” di appena un anno, ne occorrerebbero almeno nove, perché in questo caso non ci sarebbe alcun ritorno economico rispetto agli investimenti che le ditte partecipanti prevedono per aggiudicarsi l’appalto.
L’avvocatura del Comune di Siracusa, ha avviato la procedura di costituzione in giudizio sostenendo le proprie ragioni.
Concetto Alota