Giornalisti, sistema Amara, Unci: “Quarta assoluzione ristabilisce la verità”
G“L’assoluzione definitiva del cronista Luca Signorelli, che segue quelle dei colleghi Franco Oddo, Carmelo Maiorca e del compianto Gianni D’Anna, querelati tutti dall’ex pm Maurizio Musco, riafferma il valore del giornalismo indipendente da ogni collateralismo e fa giustizia di una lunga stagione di mistificazioni a tutela del sistema corruttivo messo in piedi che ne ha rallentato la scoperta e la repressione”.
E’ quanto afferma il gruppo cronisti siciliani dell’Unci, che prosegue: “Per anni, a partire dal 2011, pochi, coraggiosi, cronisti che per primi hanno osato denunciare un sistema affaristico giudiziario che ha corroso l’amministrazione della Giustizia a Siracusa con appendici nazionali ancora non chiarite (con risvolti inquietanti nella compravendita di sentenze anche tra le stanze della giustizia amministrativa) sono stati trasformati, di volta in volta in ricattatori ed estortori, o, nella migliore delle ipotesi, in calunniatori, bersaglio di minacce e intimidazioni, di denunce infondate, di accuse testimoniali fasulle e interessate, nel silenzio di buona parte della stampa locale e nel disinteresse di quella nazionale, che ha ‘scoperto’ il caso Siracusa solo quando le amicizie affaristico criminali dell’avvocato Amara hanno iniziato a lambire i palazzi romani”.
“Ora che le sentenze della Cassazione fanno giustizia di accuse palesemente infondate nei confronti di quei giornalisti, l’Unci Sicilia riafferma l’urgenza dell’approvazione della legge sulle querele temerarie, da tempo giacente in parlamento, e ripropone all’opinione pubblica siciliana un modello di giornalismo indipendente, ‘scomodo’ ma autorevole, che con tempestività e completezza, con nomi e cognomi e affari, racconta esclusivamente i fatti anche quando assumono le dimensioni di un ‘sistema’, l’unico in grado di garantire consapevolezza e crescita civile nell’opinione pubblica, nel rispetto dei valori di autonomia e indipendenza dell’informazione applicati dai colleghi”.