I siracusani e l’anno che verrà, la fortuna del sindaco Italia tra certa stampa”camomilla”, suicidio del consiglio comunale, l’incubo Reale e l’enigma Cga
Il nuovo anno che verrà porterà ancora disagi ai cittadini siracusani per il degrado raggiunto nello scenario orribile della città di Siracusa, ma di contro la fortuna sorride, anche se con l’incubo chiamato Ezechia Paolo Reale, al suo sindaco Francesco Italia con lo sfondo pieno di luce e attività. Lui, ovviamente, è super-contento per gli eventi che hanno concluso la sua buona annata politica del 2019, mettendo a segno ancora una volta la sua riuscita migliore performance di sempre, rimanendo padrone della scena politica amministrativa e un abile rapporto con quella parte della stampa “camomilla” siracusana. Un uomo che governa ormai da solo la città di Siracusa, capace di tenere lucente il suo profilo istituzionale attraverso i media con la semplice fragranza della simpatia, senza per questo rimuovere gli aspetti politici più delicati, come un buon tecnico della politica perfettamente a suo agio nel chiacchierare e apparire più che dell’essere e del fare. Come sarà il nuovo anno? Si riprodurrà ancora una volta questa favorevole situazione che oggi ha preso forma politica astratta e, soprattutto, l’occasione favorevole per il futuro dopo il pronunciamento definito del Cga sui risultati elettorali e il suicidio del consiglio comunale che ha lasciato al sindaco il campo libero della scelta nella politica amministrativa della città?
Siracusa è da sempre lusingata dalla struggente bellezza, della sua gloriosa storia, dalla profonda cultura e dall’incantevole paesaggio della natura, ma circuita con l’inganno da parte di politicanti senza scrupoli, resa al pari di una pattumiera da chi pensava fosse la sua dimora di principe della politica da trattare a proprio uso e consumo. Abbandonata da chi gli aveva giurato amore eterno. Impera il fascino decadente della Città di Archimede che come un fantasma si aggira tra i vicoli sporchi di quella che fu la sua città, un tempo combattente e potente, dove oggi ci vivono i residenti di una città ormai perduta, luogo nonostante tutto che continua ad essere amato per ciò che è stata, ma non per quello in cui è stata trasformata e per ciò che resta nello stato di abbandono in cui versa la città di Siracusa, come la cattiva raccolta dei rifiuti, la sporcizia diffusa, le tante strade e marciapiedi scassate e non transitabili, il traffico fuori controllo, il verde pubblico abbandonato e per il resto fate voi a piacere, basterebbe e avanzerebbe per ipotizzare il reato d’interruzione di pubblico servizio. Infatti, per la Cassazione, in sintesi, è sufficiente che l’entità del turbamento della regolarità del servizio pubblico, pur senza aver cagionato in concreto l’effetto di una cessazione totale dell’attività o uno scompiglio durevole del buon funzionamento, siano idonei ad alterare il tempestivo, ordinato ed efficiente sviluppo del servizio stesso, anche in termini di limitata durata temporale.
Siracusa una delle capitali della cultura, è invece diventata dell’abbandono della mano pubblica, dove regna il disordine, sporca e per giunta cattiva. Si aspettava il nuovo piano per la selezione reale ed efficiente della spazzatura differenziata, dell’appalto del verde pubblico e della raccolta dei rifiuti per rivedere Siracusa pulita e ordinata, come negli Anni Ottanta, ma è solo utopia. La stessa cosa si può dire del servizio idrico, con una condotta colabrodo, vecchia e obsoleta, comprese le tubazioni principali di amianto e ferro arrugginito ancora in funzione dal Dopo Guerra nel silenzio e nella rassegnazione generale. Paghiamo le bollette di acqua e spazzatura tra le più care d’Italia.
Siracusa un tempo officina politica della Sicilia oggi è ridotta all’abbandono totale. La raccolta dell’immondizia dei cassonetti che procede a “corrente alternata”. I lavori di pulizia del verde pubblico, spariti. Il diserbo è inesistente; lo spazzamento delle strade è riservato solamente a quelle principali, il resto a singhiozzo peggiore dell’Africa. Sulla raccolta differenziata c’è tanta confusione e la sporcizia nella pubblica via è aumentata con il conseguente fetore in maniera esponenziale. Il servizio della disinfestazione gira da sempre al più basso regime. Rivedere la città di Archimede pulita e ordinata è un obiettivo che continua ad essere un miraggio.
I siracusani sono stati disabituati al decoro, alla coscienza civica, al rispetto per la propria città anche da chi non cancella con tempestività i segni dell’incuria. Si cerca di correggere queste mostruosità, che come una condanna sociale contribuisce a collocare Siracusa nelle ultime fila di ogni graduatoria sulla vivibilità. Una battaglia perduta in partenza; i cittadini sono indignati dalla pervicacia con cui le attese sono un miraggio, mentre si registra un menefreghismo senza termine nella pubblica amministrazione.
I siracusani ormai rassegnati accettano supinamente un cattivo servizio per la pulizia e il decoro della città. Ogni angolo di questa sventurata Siracusa grida la sua indignazione per com’è dimenticata e oltraggiata. Una condizione ormai irreversibile; una storia di privilegi, ricatti, connubi, luci e ombre, sussurra e grida e una montagna di soldi pubblici spesi. Nessuna azienda appaltatrice ha mai pagato la penale intimata; alla fine si è sempre trovato un escamotage per “sistemare i conti”. Ma l’anno che verrà sarà migliore o peggiore di quello che se ne va?
Concetto Alota