Il tribunale dissequestra il chiosco di Ognina
Il Tribunale del riesame di Siracusa ha accolto l’istanza presentata dal titolare del chiosco installato ad Ognina, disponendo l’immediata restituzione del container, in fase di costruzione e di tutte le strutture accessorie, inclusa la base in calcestruzzo già esistente da tempo in quella zona. Il sequestro era avvenuto tre settimane addietro, su iniziativa del Comune di Siracusa, nonostante l’imprenditore avesse ottenuto le autorizzazioni da parte della Soprintendenza ai beni culturali e del Demanio marittimo. L’istanza di sequestro era stata formulata dall’Ufficio urbanistica del comune capoluogo, che ritiene non regolare quella struttura, soprattutto per la gittata di calcestruzzo su cui è stato installato il container adibito a cucina.
Il tribunale, insomma, ha dato ragione all’imprenditore che si è visto dissequestrare la struttura che potrà adesso essere completata ed entrare in funzione. Il parlamentare regionale Cafeo parla di una “vera e propria cantonata presa dagli uffici comunali”, conseguenza diretta intervento sui social network da parte di una frangia dei soliti ambientalisti da tastiera, più avvezzi a denunciare scandali con il telefonino che guardando le carte, ai quali il comune si è accodato in maniera pedissequa – continua Cafeo – costringendo l’imprenditore ad adire le vie legali per ristabilire la giustizia”.
La riflessione di Cafeo si allarga: “L’ennesima presa di posizione contro l’iniziativa d’impresa ad opera del comune di Siracusa però porta con sé conseguenze ben più nefaste del caso specifico – prosegue l’On. Cafeo – perché il messaggio che passa, e cioè che basta un post sui social dei soliti noti per bloccare qualunque iniziativa economica in città, rischia di disincentivare anche chi proprio a Siracusa vorrebbe investire per creare impresa e quindi lavoro, visto che oltre al requisito del rispetto delle leggi e dei regolamenti esistenti, imprescindibile, per avviare un’attività sembra necessario non essere inviso ad alcuni gruppi di interesse particolarmente attivi in città, pena il boicottaggio dell’impresa”.
“Auspico quindi che dopo questa vicenda cambi l’atteggiamento dell’amministrazione comunale di Siracusa – conclude l’On. Cafeo – magari slegandosi dai social network nel prendere le proprie decisioni e instaurando finalmente un dialogo proficuo e costruttivo con chi in questa città ha deciso di investire risorse”.