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Il trimarano Brigitte Bardot in attività al Plemmirio

Tra visite guidate, immersioni e pattugliamenti, l’attività del trimarano veloce “Brigitte Bardot” di Sea Shepherd è stata frenetica sin dall’arrivo in città. La partenza, prevista nella giornata di oggi della speciale imbarcazione, donata dalla famosa attrice francese all’organizzazione internazionale che si batte per la difesa degli oceani e delle creature del mare, è slittata a causa delle avverse condizioni atmosferiche presenti nel nord  Italia. Intensa in particolare l’attività di Sea Shepherd nell’Amp del Plemmirio.

L’equipaggio del trimarano, accompagnato da personale e biologi dell’Area Marina Protetta del Plemmirio e in collaborazione con Capo Murro Diving Center, ha effettuato una immersione alla Secca del Capo, in piena zona “A” la più tutelata dell’oasi marina. Qui, i volontari hanno potuto constatare il ripopolamento ittico promosso dalla tutela delle acque e il gruppo di subacquei ha avuto modo di imbattersi tra l’altro in un nutrito branco di barracuda e soprattutto in alcuni grossi esemplari di rara Cernia Bruna. Nella serata di ieri invece, a salire a bordo del trimarano è stata la Polizia Ambientale, guidata da comandante Romualdo Trionfante, che ha effettuato un controllo in mare. L’operazione di pattugliamento fa parte del piano di controlli previsto dalle autorità locali in collaborazione con Sea Shepherd. Durante tale attività è stata riscontrata la presenza di alcune barche che dopo il tramonto si trovavano in Area Marina e più in particolare nella zona B denominata Punta dell’Elefante, quasi al confine con la zona “A”. L’accertamento ha prodotto il riscontro di attività di pesca non consentita, documentata da rilievi fotografici che sono stati allegati alla relazione di servizio realizzata in Amp del Plemmirio.

“Non possiamo – affermano i vertici dell’Amp del Plemmirio , il presidente Sebastiano Romano e il direttore Rosalba Rizza – che essere soddisfatti dell’intensificarsi del monitoraggio in Area Marina Protetta e della sinergia creatasi tra i volontari di Sea Shepherd e le autorità preposte al controllo del mare. Il fenomeno del bracconaggio marino rappresenta purtroppo un fenomeno difficile da debellare”.

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