Immigrazione, un hotspot a Siracusa: scoppia la polemica
C’è anche Siracusa tra le città individuate dal ministro dell’Interno, Marco Minniti, per la realizzazione dei nuovi hotspot in Sicilia e di un Centro regionale di identificazione ed espulsione da 100 posti per i migranti che non hanno i requisiti per rimanere nel nostro paese e dovranno essere espulsi.
Il ministro comunica oggi al Parlamento l’apertura di nuovi centri per una più rapida e precisa identificazione dei migranti che sbarcano sulle nostre coste. Sei i nuovi hotspot che andranno ad aggiungersi ai quattro gia’ in funzione a Lampedusa, Pozzallo, Trapani e Taranto. Due in Sicilia, a Palermo e Siracusa, uno a Cagliari e altri tre in Calabria, a Reggio, Crotone e Corigliano Calabro, piu’ un Cie da 100 posti in ogni regione.
Le nuove misure, che accolgono le richieste dell’Unione europea alla vigilia del vertice di Tallin, sono destinate a far discutere soprattutto per quel che riguarda la realizzazione dei Cie, di cui si era già parlato nei mesi scorsi.
Gli hotspot sono strutture allestite per identificare rapidamente, registrare, fotosegnalare e raccogliere le impronte digitali dei migranti, e che saranno create per sostenere i paesi più esposti ai nuovi arrivi (quindi Italia e Grecia ma anche Ungheria, per esempio). I migranti saranno trattenuti negli “hotspot” (che in molti casi nasceranno in centri già esistenti e attrezzati) fino alla conclusione di tutte le operazioni di identificazione. Come saranno impostate queste strutture: se si tratterà cioè di aree di accoglienza con l’obiettivo di trasferire chi ha diritto di asilo in altri paesi oppure di luoghi di detenzione per gli immigrati irregolari in attesa di un rimpatrio.
“Sono sempre favorevole a dare una mano nell’accoglienza ai migranti ma mi sembra impossibile che Siracusa possa essere la sede di un nuovo hotspot in Sicilia”. Così il sindaco Giancarlo Garozzo commenta all’Adnkronos.
“Siracusa – afferma il primo cittadino – “ha solo una parte della costa dove potrebbe essere realizzato ed è il porto turistico di Ortigia. Mi sembrerebbe una follia pensare di costruirlo lì”. L’ipotesi che sembra più probabile è che il nuovo Centro di identificazione per migranti sorga sì nel siracusano ma ad Augusta, già primo porto in Italia per numero di sbarchi.
“I centri di prima identificazione per i richiedenti asilo devono essere nei punti di sbarco – spiega all’Adnkronos il sindaco di Augusta Cettina Di Pietro – In realtà noi già al porto abbiamo una tendopoli che da tempo svolge questa attività, si tratterebbe solo di ufficializzare un servizio che già facciamo”.