AmbientePrimo Piano

Inchiesta miasmi, scade il 9 agosto la prescrizione del Gip

Scade il 9 agosto il termine di 15 giorni concesso dal gip del tribunale, Michele Consiglio, alle aziende Esso di Augusta, Isab Sud e Isab Nord di Priolo per aderire alla riduzione delle emissioni provenienti da alcuni impianti. Entro pochi giorni, infatti, le due aziende dovranno presentare un progetto per la realizzazione degli interventi di miglioramento della funzionalità degli impianti. In sede di esecuzione del decreto di sequestro degli impianti, infatti, è stata prevista la restituzione dei beni solo all’impegno di soddisfare alle prescrizioni volte a consentire l’adeguamento degli impianti alle norme tecniche mentre gli interventi di miglioramento dovranno essere realizzati entro 12 mesi. Non è escluso che entro il termine fissato dal giudice, le aziende possano avanzare ricorso o, comunque, adottare altre strategie difensive.

Dalla cortina di riserbo in cui sono avvolte le indagini, coordinate dalla Procura di Siracusa, in particolare dal pool di 3 magistrati (Margherita Brianese, Davide Lucignani e Marco Di Mauro) che sta seguendo l’intera questione della qualità dell’aria nella zona industriale, emergono altri particolari. Come nel caso che sono 7 gli indagati dei 13 iniziali a vario titolo fra amministratori, dirigenti a più livelli, direttori di settore e tecnici di reparto dei tre stabilimenti finiti nel mirino della magistratura.

L’indagine, iniziata due anni fa circa, si è avvalsa di una consulenza tecnica collegiale redatta da esperti di livello nazionale ed è consistita in molteplici audizioni e acquisizioni di dati e documenti. 12 tra esposti e denunce di privati cittadini, movimenti ambientalisti ma anche di sindaci dei comuni che ricadono nell’area petrolchimica che si lamentavano della cattiva qualità dell’aria, doglianze che hanno trovato riscontro in particolare con riguardo alle sostanze cosiddette “non normate” odorigene. Denunce che si sono infittite nel periodo 25 luglio – dicembre dello scorso anno, a cui ha fatto da riscontro l’attività investigativa degli esperti del Nictas dell’Asp8, e dei poliziotti in servizio alla sezione di polizia giudiziaria della Procura, con il significativo contributo dei consulenti tecnici (Mauro Sanna, chimico di Arpa Lazio, e Nazzareno Santilli, ingegnere chimico e funzionario dell’Ispra) nominati dal procuratore capo Francesco Paolo Giordano.

Ci sono altri 3 filoni d’inchiesta ancora in itinere legati all’inquinamento ambientale e al polo petrolchimico siracusano: quello legato alla verifica di oltre 100 discariche fra Augusta e Priolo, quello della correlazione fra patologie tumorali e inquinamento industriale, e quello della depurazione. Tronconi d’inchiesta sui quali la magistratura sta concentrando la propria attenzione per trovare riscontri oggettivi alle numerose denunce pervenute da varie parti del territorio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *