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Inchieste al Vermexio: inizia il conto alla rovescia, la pacchia è finita

 

Siracusa. La pacchia è finita. Arrivano i primi riscontri delle tante inchieste giudiziarie che riguardano le vicende al Vermexio, e mentre qualcuno già da tempo predicava una mala giustizia per i ritardi accumulati, arrivano le prime risposte e i primi colpi secchi che la procura della Repubblica di Siracusa assesta verso gli incolpati. E questa la prima di una lunga lista di otto fascicoli ancora aperti e tutti carichi di suspense collettivo che arrivano al traguardo. Giovanni Cafeo,  già capo di gabinetto dell’attuale Sindaco di Siracusa, e Alfredo Foti, assessore ai lavori pubblici del Comune di Siracusa, hanno ricevuto un avviso di garanzia e di conclusione delle indagini preliminari perché – secondo la tesi accusatoria avanzata dalla Procura della Repubblica di Siracusa – “turbavano la gara per l’affidamento della gestione degli asili nido nel comune di Siracusa, in modo da determinare l’esito delle gare”.

In particolare, viene contestato agli indagati di avere determinato – mediante promesse, collusioni e altri mezzi fraudolenti – l’aggiudicazione di un lotto dell’appalto per la gestione degli asili nido al consorzio “Solco”.

Giovanni Cafeo è anche indagato per traffico di influenze illecite, per avere sfruttato le proprie relazioni con il Sindaco – di cui era capo di gabinetto – e con il Dirigente dei Servizi Sociali, al fine di ottenere dagli aggiudicatari della gara sia una percentuale in denaro sia l’assunzione di persone indicate dallo stesso Cafeo.

Le investigazioni, affidate ai Carabinieri della Procura di Siracusa, hanno fatto emergere un quadro probatorio a carico degli indagati, nel cui contesto è stata anche acquisita agli atti una registrazione audio in cui il Consigliere Comunale Roberto Di Mauro confidava alla Consigliera Simona Princiotta fatti costituenti reato sull’affidamento del servizio degli Asili Nido.

Le attività di indagini, coordinate dal Procuratore della Repubblica Francesco Paolo Giordano e dal Sostituto Marco Di Mauro, nascono da articoli pubblicati sulla stampa locale concernenti una richiesta del Comune di Siracusa di finanziamenti pubblici per incrementare gli Asili Nido malgrado negli anni precedenti si fosse registrata una sostanziale diminuzione di richiesta di posti negli stessi Asili Nido.

Asili Nido, nel “bosco” delle menzogne, luci e ombre, grida e sussurra …

La faccenda degli asili nido a Siracusa somiglia sempre più alla favola di cappuccetto rosso e del lupo cattivo. E mentre possiamo immaginare chi è cappuccetto rosso, diventa difficile capire chi è il lupo nascosto nel “bosco del Vermexio”, tra delibere, determine, e i tanti comunicati stampa fantasma. Identificare gli agnelli da sacrificare invece è stato semplicissimo. Sono le vittime predestinate di un gioco al massacro, fatto d’intrallazzi, di connubi, di grida e sussurra, in una “lottizzazione abusiva”, e senza alcuna colpa pagana; incassano lo scotto di essersi trovati nel “posto sbagliato”, e senza aver peccato hanno semplicemente voglia di lavorare; ma è per loro un diritto negato. Non percepiscono gli stipendi, e sono riflessi dalla politica che non trova il senno del poi, e non trovano pace nella guerra delle parti. 250 posti di lavoro a rischio mentre il pianista continua a suonare la musica stonata del silenzio assordante del pianoforte della politica insensata, confusa, denigrata dalla stessa sostanza in cui si amalgama il brodo delle alleanze e della mezze verità, senza aver capito che si tratta della sopravvivenza di tante famiglie, prigionieri di una guerra che non gli appartiene, in un mare di soprusi, denunce, lamentele, ricorsi e accuse.

Protestano e gridano forte la loro rabbia i dipendenti degli asili nido, ma sono disarmati dal menefreghismo del Palazzo. Le condizioni e i diritti sono annullati dalla volontà a senso unico. Chiamano in causa il Prefetto per una questione di mera amministrazione. Siamo arrivati ad un passo dal baratro, e senza arrossire nessuno spiega perché questo dramma colpisce le famiglie di tanta brava gente che semplicemente lavora. La tensione aumenta ogni giorno, ma chi amministra non conosce la coscienza, la responsabilità di cosa vuol dire amministrare la casa comune, e senza capire nemmeno perché, rimane abulico in silenzio.

E se la consigliera Simona Princiotta ritorna ad essere l’eroina della politica siracusana, non vi lamentate, perché non si può negare che aveva previsto anche questo ennesimo episodio d’incapacità ossequiosa di una classe politica che riguarda l’apparire e non l’essere. La colpa è solamente della vostra mezza politica; è la negazione della verità incontroverbile, dove non c’è niente di nobile. La politica è un’arte, e se è vero che può esserci un maestro senza il peggiore fine, allora si registra ancora una volta l’arroganza e la presunzione del sapere, come a voler confondere le propri e altrui idee. Chi è causa del proprio male pianga se stesso. Ma i fascicoli in sofferenza sono ancora tanti e prima della fine dell’estate una buona parte saranno chiusi nel cassetto della giustizia giudicante dopo essere passati per quella requirente. È il gioco della democrazia: una volta per uno non fa male a nessuno. Ed proprio vero che la moglie del ladro non sempre ride.

Concetto Alota

 

 

 

 

 

 

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