Incidente Versalis: verifiche sulla manovra eseguita dalle due vittime
La morte dei due operai nell’impianto etilene della Versalis di Priolo Gargallo, riapre il vecchio problema della sicurezza nei luoghi di lavoro e della formazione del personale addetto alle operazioni di controllo e di bonifica negli stabilimenti della chimica e della raffinazione in generale; ma in particolare nella produzione di veleni ossidanti, pericolosi e idrocarburi in genere. La magistratura, che sulla vicenda ha aperto l’inchiesta, sequestrando la condotta degli scarichi, sta adesso verificando ogni dettaglio sulla dinamica dell’incidente: la manovra effettuata nelle vicinanze del tombino dello scarico dei rifiuti oleosi, dello stabilimento per la produzione dell’etilene della Versalis dai due addetti che hanno trovato la morte, è un’operazione, così come sarebbe stata eseguita, azzardata. Qualora il problema fosse stata la sonda incastrata, avrebbe dovuto essere abbandonata e far intervenire la squadra di bonifica, attrezzata di autorespiratore e delle attrezzature necessarie.
L’etilene, così come forse tanti prodotti di scarto d’idrocarburi che si trovano in quel pozzetto, è tossico e per inalazione provoca la morte per asfissia; l’esposizione anche non ravvicinata è irritante alle vie respiratorie e, nel caso di esposizione per un tempo più prolungato, può provocare il versamento di liquidi dai bronchi e dai polmoni anche dopo ore dall’esalazione. Si tratta di un prodotto velenoso e cancerogeno da trattare con tutte le dovute cautele, osservando le procedure prescritte nel manuale d’uso e precauzioni. Il pm Tommaso Pagano ha delegato i poliziotti del commissariato di pubblica sicurezza di Priolo Gargallo per le indagini, affiancati dagli uomini del Nictas presso il Tribunale di Siracusa, i quali stanno procedendo all’accertamento dei fatti collegati nella generalità e del grado di preparazione e capacità dei due operai della ditta Xifonia a poter essere autonomi nel gestire l’emergenza in caso di una qualsiasi difficoltà, come nel caso; inoltre si vuole accertare e verificare, se tutte le procedure previste dalla scheda tecnica, siano state eseguite prima di procedere all’operazione di apertura, di controllo e di verifica del pozzetto d’ispezione, e che tipo di rifiuti si trovassero al momento dell’incidente dentro quel tombino di scarico dov’è avvenuta la disgrazia che ha spento la vita di due giovani lavoratori, usciti dalle proprie case per guadagnare un pezzo di pane per le loro famiglie senza sapere perché. L’autopsia sarà eseguita nei prossimi giorni, mentre si stanno compiendo degli atti irripetibili per arrivare alla definizione dei possibili indagati a cui dare la possibilità di partecipare con propri tecnici agli esami che il procuratore della Repubblica Francesco Giordano farà eseguire.
Concetto Alota