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Inquinamento, corruzione, connubi e il destino dei vinti tra tumori, morte e dolore

Si muore di più per l’inquinamento. Per l’Oms “gli eccessi tumorali si osservano prevalentemente nei siti con presenza di impianti chimici, petrolchimici e raffinerie, e nelle aree nelle quali vengono abbandonati rifiuti pericolosi.”
Storia e destino. Merita una riflessione a bocce ferme per un gemellaggio tra il territorio di Sondrio e quello del petrolchimico siracusano. Un particolare riferimento con la città di Augusta per i morti di cancro e i veleni industriali; ma nel contesto vanno giocoforza inseriti i comuni di Priolo, Melilli e Siracusa e i dintorni.

Sondrio è una città che “deteneva il primato dei morti per tumore e cancro”. Ora forse quel primato spetta davvero al territorio di Augusta. A Sondrio c’era la Falk che per anni ha sparso il micidiale veleno denominato, cromo esavalente.


Ecco la sintesi della cronaca degli Anni 2002-2005. Novate Mezzola, con circa 1500 abitanti, e Samolaco nella Valchiavenna, provincia di Sondrio, con circa 2900 abitanti, in provincia di Sondrio, c’è un piccolo cimitero di montagna, sotto le cime innevate delle Alpi. Nel campo santo i nomi sulle lapidi dicono che il più vecchio aveva 56 anni, il più giovane ne aveva 50. Quasi cento cadaveri seppelliti con una percentuale per morti di cancro nel tempo balzò alla cronaca; per il numero degli abitanti e i morti per cancro in basso rapporto, la percentuale diventò da record nazionale. A Samolaco e a Novate Mezzola, tra il fondo valle e i lati delle montagne, insiste dolore e tanta rabbia. In quella valle maledetta che poteva essere un paradiso naturale, per gli abitanti la morte da cancro ha un nome: cromo esavalente. Il veleno che per anni l’acciaieria della Falck ha sparso nel terreno circostante. La fabbrica chiude ma per tanti anni rimane il sospetto che il veleno filtra nel terreno e nelle paure della gente.

Il cromo esavalente è il veleno reso famoso da Julia Roberts nel film “Erin Brockovich”; si narra una storia negli Stati Uniti fotocopia della vicenda raccontata. A Samolaco, il cromo è nella grande discarica della Falck; si combatté a suo tempo una battaglia che cominciò a tingersi di giallo. Lettere anonime in cui a volte nelle buste ci sono pallottole calibro 9 a causa di un progetto dietro cui si muovono tanti, troppi, interessi. Invece di bonificare l’area, si pensa di coprire la discarica del cromo con una bella spianata di cemento, e sopra costruirci uno stabilimento per tritare la roccia strappata ai monti e destinata a creare il ballast, la ghiaia per le massicciate dell’alta velocità ferroviaria.

Le relazioni dei medici, i dati sulla strage che ha spedito cento valligiani al cimitero uno dopo l’altro, tumori ai polmoni, tumori alla vescica, tumori al fegato. Non c’è la prova, dice la Falck, che tutti questi morti siano legati al cromo esavalente. Ma c’è la prova che anno dopo anno i veleni dell’acciaieria si sono sparsi nella valle, e che per tanto tempo il sospetto sinistro che dalla discarica non bonificata filtrano nella falda, vanno nell’acqua da beve e che irriga i campi coltivati, uccidono un po’ alla volta il lago di Mezzola; l’unico lago della valle è inquinato. Anche se i “bonificatori” della Falck in un documento hanno scritto che il cromo esavalente sciolto nell’acqua non fa affatto male, dall’Istituto dei tumori di Milano spiegano chiaramente alla gente del luogo che è un mutageno, un agente cancerogeno. Nella Val Codera le ultime analisi hanno trovarono il cromo persino nella neve che imbianca le montagne.


I composti del cromo esavalente, cromati e bicromati, sono molto tossici se ingeriti o se i fumi vengono respirati. La dose letale di composti di cromo esavalente è, per esempio, nel caso del bicromato d’ammonio, per somministrazione orale LD50 <190 (Cr6+) mg/kg nel ratto. Dimostra irritabilità primaria ed è corrosivo sulla pelle e sulle mucose, può essere mortale se assorbito anche attraverso la pelle e se ingerito; l’inalazione può provocare spasmo dei bronchi, infiammazione ed edema della laringe e dei bronchi, polmonite chimica ed edema polmonare. Presenta frequentemente fenomeni di sensibilizzazione se inalato, e a contatto con la pelle. Si sospetta essere teratogeno ed è classificato come cancerogeno per quasi tutti gli organismi viventi. Molti composti del cromo sono stati nel passato usati in colori, vernici e nella concia del cuoio, molti di essi si ritrovano per tanti anni nel terreno e nelle falde acquifere in siti industriali abbandonati, che ora necessitano di decontaminazione e recupero ambientale. Ma a seguito di ciò, nel 1958 l’Organizzazione Mondiale della Sanità consigliò una concentrazione massima ammissibile per il cromo esavalente di 0,05 mg/l nell’acqua potabile, sulla base di misure di salvaguardia per la salute. Tale raccomandazione è stata rivista molte volte, ma il valore fissato non è mai stato elevato. Ma a partire dal 1º luglio 2006 è diventata obbligatoria la Direttiva della Comunità Europea 2002/95/CE (RoHS) che vieta l’utilizzo di cromo esavalente come componente nei rivestimenti anticorrosione in vari tipi di apparecchiature elettriche ed elettroniche, quindi fu ritirato dai processi industriali; i morti rimasero per sempre sotto terra nei rispettivi cimiteri e il dolore dei propri familiari.


Gli abitanti della zona industriale siracusana del quadrilatero della morte, Augusta, Melilli, Priolo, Siracusa, Città Giardino, Belvedere, potrebbero un giorno trovarsi nelle stesse condizioni di quei poveri disgraziati residenti in provincia di Sondrio, se non obblighiamo ora gli industriali prima di scappare a bonificare il terreno, il mare della rada di Augusta, la falda acquifera e tutto il resto oggi contaminato da far paura. O forse è giusto pensare che già ci siamo arrivati.

Concetto Alota

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