Inquinamento, invocato l’intervento del Prefetto di Siracusa

Ripristinare il confronto tra le parti al tavolo prefettizio. Questa la proposta lanciata dalla Cgil siracusana, dopo la constatazione delle continue emissioni in atmosfera da parte di alcuni stabilimenti della zona industriale e per l’emergenza centraline di rilevamento dell’inquinamento atmosferico. “Controllore e controllato fuori controllo – dice Roberto Alosi, della segreteria provinciale della Camera del lavoro – E’ questa la paradossale condizione che vive Siracusa a seguito dell’ interruzione o del mal funzionamento di 7 centraline di rilevamento della qualità dell’aria dell’ex Provincia di Siracusa su un totale di 11 stazioni di monitoraggio. Una condizione di forte preoccupazione aggravata dalle continue concentrazioni assai significative di idrocarburi non metanici e di idrogeno solforato rilevate, in questi giorni, dalle rimanenti centraline ancora funzionanti. Per non parlare, ancora, dei ripetuti sfiaccolamenti estivi e della loro concentrazione durante i week-end che continuano a immettere nell’aria sostanze inquinanti che appartengono anche a categorie non normate e per le quali non è previsto alcun piano di intervento. Nè serve trincerarsi dietro l’assenza strategica di un Piano regionale della qualità dell’aria che interessi contrapposti mantengono ancora bloccato”.

“Ce n’è abbastanza – dice Alosi – perché si riprenda il tavolo di confronto prefettizio, già insediato qualche tempo fa, fra tutti i soggetti istituzionali, sindacali e politici affinché   si fronteggi l’emergenza rimettendo in sesto le centraline ferme o mal funzionanti e, allo stesso tempo, si superino con determinazione le resistenze emerse fino ad oggi dal sistema imprenditoriale coinvolto e si riapra il confronto sulla necessità improrogabile di controllare, monitorare e catalogare qualunque sostanza inquinante immessa nell’atmosfera da ogni singolo camino industriale”.