Insegnante precipitò dal bus con portiera aperta: condannato il conducente
A quasi 12 anni dall’incidente, il giudice monocratico del tribunale di Siracusa, Federica Piccione, ha emesso sentenza di condanna nei confronti del conducente del bus da cui precipitò e morì l’insegnante Margherita Canistrelli. Il giudice ha inflitto la condanna a 1 anno e 6 mesi a carico di Antonio Aglieco (che ha affidato la propria difesa all’avv. Silvestre Costanzo), che doveva rispondere del reato di omicidio colposo, mentre ha mandato assolto il funzionario dell’Ast, Giovanni Vaiola. La sentenza di primo grado è giunta dopo 9 anni di processo e 28 udienze. “Per accelerare l’iter – spiega Luciano Mirabella, marito dell’insegnante che si è costituito parte civile con il patrocinio dell’avv. Bruno Leone – è stato necessario il coinvolgimento dell’Avri, associazione vittime riunite, e un colloquio a febbraio con il vice presidente del Senato, Nitto Palma, ex magistrato, a cui abbiamo consegnato un corposo dossier. E’ importante che la giustizia, seppure in ritardo, abbia dato una risposta alla nostra richiesta di giustizia”.
La vicenda risale al 10 ottobre 2007 quando la docente Canistrelli, che aveva 47 anni e insegnava al primo istituto comprensivo Ortigia, all’uscita da scuola aveva preso il bus urbano. A causa del caldo, il bus navetta viaggiava con le portiere aperte. Mentre attraversava il piazzale IV novembre a pochi passi dalla Capitaneria di porto, la donna ha perso l’equilibrio ed è precipitata al suolo cadendo dal bus proprio a causa della portiera aperta. Ha battuto ilo capo al suolo e ha perso subito conoscenza. Era stata soccorsa ma, trasportata in ospedale, a causa delle gravi lesioni, la donna è morta dopo 10 giorni di agonia, lasciando un marito e due figli. .
“Non può essere più tollerabile – ha commentato Angelo Bertoglio, presidente dell’associazione Avri – che in questo paese si debba aspettare 9 anni per avere giustizia e infatti Luciano Mirabella è stato con una delegazione della nostra associazione nei mesi scorsi alla Presidenza del Senato per raccontare questa triste e vergognosa vicenda. Andremo ovunque e faremo tutto quello che sarà possibile fare politicamente e anche a livello parlamentare per sostenere Mirabella e tutte quelle vittime e familiari che si trovano in situazioni simili”.