La consulta delle associazioni di categoria hanno scritto una lettera al governatore Musumeci. Ecco il testo
La Consulta delle Associazioni di categoria della provincia di Siracusa intende portare alla Vostra attenzione il tema della Sanità: un tema di straordinaria rilevanza per tutti, in considerazione del fatto che questo Governo Regionale vuole diversificarsi in maniera chiara dai precedenti Governi, artefici dello stato di abbandono e degrado in cui oggi versa l’Ospedale di Siracusa.
Oggi che finalmente, dopo oltre 60 anni, si aprono nuove prospettive per avere anche a Siracusa un Ospedale, non possiamo permetterci di fare “una riforma a metà”.
Quando capiterà un’altra opportunità?
Abbiamo la necessità di fare un salto di qualità sanitario e sappiamo, in tal senso, che questo Governo vuole porre attenzione su questo annoso e antico problema.
La provincia di Siracusa ha bisogno di un segnale chiaro: il futuro Ospedale di Siracusa non potrà restare di 1° livello ma dovrà essere DEA di 2° livello.
Ciò significa non dover andare come migranti nel resto d’Italia sostenendo spese familiari notevoli e dirottando fondi assegnati alla Sanità siracusana altrove. Ciò significa anche avere professionalità mediche di livello assegnati a Siracusa. Non possiamo continuare ad essere trattati come cittadini di serie B regionale!
Sappiamo bene che la definizione della rete ospedaliera regionale prevede oggi tre Ospedali di 2° livello per il bacino di Catania – Siracusa – Ragusa e capiamo bene la ratio di tale norma: in una area vasta comprendente ben tre provincie con oltre un milione di cittadini, tre strutture di 2° livello possono garantire a tutta questa popolazione uguali opportunità.
Ma come è possibile che tutti i tre i nosocomi siano stati allocati nella città di Catania?
Non possono esserci tre Ospedali di 2° livello tutti concentrati nell’area di Catania e non è un discorso di “campanile”, come, siamo certi, comprenderete bene. Ma di una giusta attenzione alle popolazioni di una vasta area che, non può sentirsi continuamente discriminata.
Siamo sicuri Sig. Presidente ed Egregio Assessore che nel Vostro ruolo di rappresentanti di tutti i siciliani ancor prima di dissertare sull’area di destinazione, la cui scelta non può prescindere dalla tipologia di ospedale e dalla popolazione che dovrà servire, troverete il modo di rimediare a tale palese ingiustizia.
Con distinti ossequi.