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La “gettonopoli” siracusana sarà un’inchiesta lampo

Sarà un’inchiesta lampo quella sulla “Gettonopoli” siracusana; nel giro di pochi giorni la Procura della Repubblica di Siracusa sarà pronta a fare i nomi degli indagati. La “Gettonopoli” siracusana in favore dei consiglieri e dei capi gruppo, era già stata attivata fin dal 2000; e questo sia per il consiglio comunale del Vermexio, come pure per la Provincia regionale di Siracusa; infatti, i capi gruppo nei consigli comunali e provinciali che si sono succeduti nel tempo hanno, fin dall’entrata in vigore delle norme che regolano la materia, sempre incassato il gettone di presenza, anche se la legge istitutiva parla di “componenti le commissioni nei rispettivi consigli”, e mai menziona i capi gruppo. E precisamente, l’articolo 19 della Legge n° 30 del 2000, stabilisce che i consiglieri percepiscano un gettone di presenza per la partecipazione ai consigli e alle commissioni consiliari delle quali sono componenti. Nessun riferimento ai capi gruppo, i quali, invece partecipano e godono del relativo gettone di presenza sulla base del regolamento del rispettivo consiglio “aggiustato” a piacimento della maggioranza.

Nella stessa Legge n°30/2000 all’articolo 20 troviamo l’attribuzione del diritto ai consiglieri assunti in società private di assentarsi dal luogo di lavoro per l’intera giornata e per partecipare alle assemblee del consiglio, delle commissioni o altro, e assicura loro di ricevere per intero lo stipendio che ogni mese l’azienda privata continua a pagare al dipendente consigliere, e inoltre consente alla società privata di chiedere il rimborso all’ente pubblico per le giornate di assenza del proprio dipendente; una doppia entrata: gettone di presenza più stipendio.

Ritornando al passato di questo consiglio comunale, nella nostra indagine abbiamo trovato, oltre al fatto che la norma del gettone di presenza ai consiglieri e ai capi gruppo è stata già applicata fin dall’anno duemila, sia nel consiglio comunale, sia in quello provinciale, quindi, fin dal primo momento dell’insediamento di questo consiglio comunale, mentre la questione “rinasce” perché il gruppo politico di riferimento dei consiglieri comunali, Massimo Milazzo, Salvo Sorbello e Fabio Rodante, fu escluso da due importanti commissioni, dalla Prima e dalla Seconda; in merito i tre consiglieri comunali presentarono un esposto alla Regione Sicilia, che finì in un groviglio d’ipotesi e nella solita ingiustizia per la minoranza, ma alla fine fu respinto. Questo fatto allarmò tutta la platea del Vermexio, come una “pulce” nell’orecchio, fino a spingerla a formalizzare dei grossi dubbi sull’applicazione della norma di fatto resa valida fin dalla sua emanazione nell’anno duemila, e che implicava la legittimità o meno del rimborso dei gettoni di presenza ai capi gruppo e alle regole di riferimento per tutti gli altri consiglieri, con la conclusione che doveva essere necessariamente regolata dal consiglio comunale a maggioranza; infatti, essendo materia di pertinenza e competenza del Segretario Generale dell’Ente, nell’agosto del 2013, la dottoressa Danila Costa, nella qualità di Segretario Generale dell’Ente Comune di Siracusa, sulla tesi “dell’interpretazione autentica”, e partendo dai retroscena che si erano sviluppati nell’esposto presentato alla Regione (respinto) dai consiglieri, Massimo Milazzo, Salvo Sorbello e Fabio Rodante, porta all’attenzione del consiglio comunale che dispone e approva a maggioranza la relativa deliberazione che conferma ciò che nei fatti pratici già avveniva fin dall’anno duemila. Con quell’atto si riconfermava in sintesi ai capi gruppo, o ai loro delegati, oltre a tutto il collegato articolato, di percepire il gettone di presenza anche quando partecipano alle riunioni di commissioni delle quali non sono né componenti, né competenti, e all’interno delle quali, quindi, non hanno nessun diritto di voto.

Nella fattispecie l’Assessorato regionale agli Enti Locali, ha chiarito, sull’onda dello scandalo “Gettonopoli”, che hanno diritto al gettone di presenza solo i componenti effettivi delle rispettive commissioni, quindi escludendo il diritto per i capi gruppo, anche se presenti, ma senza il diritto di voto.

Negli ambienti giudiziari si parla già dei possibili scenari futuri dell’inchiesta in corso; nella fattispecie quello che appare quasi scontato è la restituzione all’Erario delle somme indebitamente percepite dai capi gruppo fin dall’anno duemila, sia nel consiglio comunale, sia in quello provinciali (se non regolato diversamente), quest’ultimo sciolto per l’avvenuta soppressione delle province da parte del governo.

Sono tutte al vaglio degli inquirenti invece le posizioni connesse nell’indagine e che riguardano i quaranta consiglieri comunali in carica, di cui quattordici risultano assunti da imprese private (13 nel periodo agosto 2013 a luglio 2014), gli altri 26 risultano essere dipendenti pubblici, pensionati e liberi professionisti, e dove sia quelli alle dipendenze di aziende private, sia da enti pubblici, hanno sempre percepito lo stipendio per le giornate di assenza e giustificate dalla partecipazione ai consigli comunali, come nelle rispettive commissioni. La stessa Legge 30/2000, all’articolo 20, comma 5, stabilisce poi che in nessun caso l’ammontare complessivo da rimborsare nell’ambito di un mese possa superare l’importo pari a 2/3 dell’indennità massima prevista per il Sindaco; somma che le società private o gli enti pubblici possono farsi rimborsare che è pari a 3.764,56 euro.

Nei fatti pratici, la media sale e registra una ponderale del 29,39 di presenze mensili per i quattordici componenti il consiglio comunale alle dipendenze da ditte private, (13 nel periodo agosto 2013 a luglio 2014), mentre scende per tutti gli altri 26 consiglieri e si attesta al 25,70 di presenze mensili per i dipendenti degli enti pubblici e liberi professionisti.

E per la cronaca, a margine dell’incontro avvenuto nel Palazzo di Giustizia tra il Comune di Siracusa e, la Procura della Repubblica, in relazione alle problematiche sugli abusi edilizi nel territorio comunale, il procuratore capo della Repubblica Francesco Paolo Giordano e il sindaco Giancarlo Garozzo, si sono intrattenuti a parlare per un tempo relativamente breve.

Tutto il resto sarà nella cronaca di domani

Concetto Alota  

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