La maggioranza del Consiglio comunale mantiene l’Imu al 10 per mille
La conferma dell”aliquota Imu al 10,6 per mille ha scatenato le polemiche. A partire dal gruppo del partito democratico che critica la delibera dell’amministrazione comunale, passata in aula a maggioranza.
“L’amministrazione Italia -affermano Milazzo, Greco ne Zappulla – desiderosa solo di fare cassa, ha confermato per il 2024 le aliquote imu nella misura massima, non ascoltando nessuna delle richieste di riduzione avanzate dall’opposizione. ll Partito Democratico, in particolare, aveva chiesto di esentare dall’imu le seconde case di nonni e genitori concesse con comodato registrato ai parenti in linea retta e collaterale sino al secondo grado, nell’ottica di aiutare le giovani coppie che intendono formare una nuova famiglia; aveva chiesto di esentare dall’imu i fabbricati e i terreni degli enti del terzo settore adibiti a scopi istituzionali, nell’ottica di agevolare chi giornalmente svolge attività di volontariato in favore di minori, persone disagiate, ex detenuti, persone che intraprendono il difficile percorso di affrancamento dalla droga e dall’alcool, ecc.; aveva chiesto di esentare dall’imu i terreni agricoli colpiti nell’anno precedente da incendio dovuto a caso fortuito o a fatto di terzi, nell’intento di aiutare concretamente i proprietari che hanno visto letteralmente andare in fumo le loro coltivazioni; aveva chiesto di ridurre del 50% l’aliquota imu sui terreni agricoli destinati a colture di vegetali o arbusti da impiegare nelle centrali a biomassa o nella produzione di bio carburanti, al fine di intraprendere una politica amministrativa di favore verso l’ambiente e le forme di produzione di energia alternative al consumo dei prodotti fossili.
Nessuna delle proposte del PD è stata approvata così come nessuna proposta delle altre forze di opposizione all’interno del consiglio comunale.
“Il Consiglio comunale fanno eco i consiglieri comunali di Fdi Paolo Romano e Paolo Cavallaro – ha perso l’occasione di approvare l’emendamento di Fratelli d’Italia, che prevedeva la riduzione dell’ aliquota Imu, fissata al 10,6 per mille nella misura massima di legge, nella misura del 8,60 per mille, a quegli immobili a disposizione che insistono su strada pubblica non raggiunta dalla rete idrica e/o fognaria e/o dall’ illuminazione stradale, a condizione che non fossero immobili di lusso e che non fossero destinati ad attività di locazione turistica imprenditoriale. Pure bocciati gli altri due emendamenti che venivano incontro, riducendo l’ aliquota IMU, ai piccoli imprenditori agricoltori e pensionati che coltivano la propria terra e a quelli rientranti nella categoria catastale C. Da oltre 11 anni l’amministrazione Italia 1 e 2 lascia immutate le aliquote nella misura massima, incurante della sofferenza che vivono le famiglie, in difficoltà persino per soddisfare le esigenze personali indispensabili. Diversi comuni d’Italia, infatti, hanno contenuto le aliquote nelle misure più basse previste dalla legge.
Non si tiene conto della difficoltà delle nuove generazioni, che hanno ereditato le seconde case dai genitori, che avevano vissuto il benessere della lira, e non riescono più a pagarne gli oneri con stipendi assai più modesti in euro. Continua a prevalere l’arroganza dei numeri sul buon senso, ma continueremo comunque a lottare dai banchi dell’opposizione per provare a raddrizzare la rotta di un’amministrazione insensibile alle difficoltà dei cittadini”