La politica siracusana è scesa ai più bassi livelli della storia
Assistiamo ogni giorno all’ironia a buon mercato su nomi, cognomi, soprannomi, etichette di cui se ne potrebbe fare a mano. Una macchina del fango. Una guerra tra bande senza esclusione di colpi dove maggioranza e opposizione duellano in una guerra dove alla fine non ci saranno feriti, ma solo morti. Il livello culturale del linguaggio è sceso di stile e rasenta il volgare, mentre nessun prova a elevarlo o a distinguere la professione dall’hobby della politica di primo pelo in avanzata età. La fantasia non ha più limiti, come il finale della riflessione dell’illuminato che riesce a sapere tutto di tutti davanti alla presunzione d’innocenza. Si sottrae così tutto il buon vantaggio accumulato di chi conosce bene il tessuto eugubino che con le relazioni e i coinvolgimenti può facilmente intuire il perché, mentre al ragionamento cardine che smonta la sguaiata reazione dei protagonisti che a tutti i costi devono essere in primo piano anche quando il lato è squisitamente e chiaramente negativo. Se poi si aggiunge la disquisizione elementare della regola scritta da Gian Maria Cipolla, si scopre che sono in molti ad applicarla: “Gli stupidi raggiungono la massima soddisfazione quando pur di far del male agli altri, se lo fanno pure loro”.
Nelle ricostruzioni della politica di ogni giorno in una città come Siracusa, ormai abulica e rassegnata, si vogliono mettere assieme i tasselli del disastro, ma soprattutto bisogna rispettare deontologicamente il principio della verità sostanziale dei fatti. C’è chi, invece, si affanna a ripercorrere la strada del nemico politico, magari più potente di lui, che ogni qualvolta legge gli articoli di stampa non graditi dice che erano tutte menzogne. La storia ha poi sentenziato che il male che la città sta vivendo è il frutto di errori diffusi, salvo scoprire poi che la gente è molto più attenta e informata di quello che si vuole immaginare.
Il vantaggio può legittimamente esprimere il pensiero nel merito, ma non può scendere più in basso della miserabilità dell’individuo in quanto essere umano. Se il metodo, cioè i toni, sono quelli maleducati e spregiudicati che leggiamo ogni giorno di maggioranza e opposizione, allora viene da pensare che sotto sotto ci sia dell’altro, magari l’attacco ha colto nel segno e potrebbe aver scoperchiato qualche pentola di acqua sporca che bolliva di nascosto con dentro tanti segreti da non svelare appartenenti a chi si copre sotto il velo della verginità. La reazione è talmente violenta da farci ricordare un passato tutto da dimenticare, ma se il presente è peggiore, allora ritorniamo al passato, ovviamente. E’ auspicabile che la politica si occupi di vera politica e di problematiche d’interesse generale in una città fortemente in crisi anche per la qualità molto scadente degli stessi politicanti. La politica è scesa molto in basso e sicuramente certi toni usati da chi ricopre ruoli istituzionali non gli consentono di risollevarsi, anzi danneggiano ancora di più i rapporti con l’elettorato, strappano amicizie reali per lo sproloquio di apparire e non del semplice esserci.
Bisogna sgombrare il campo da ogni fraintendimento, ed evidentemente quando si allude al passato, bisogna rispettare le coscienze degli altri e non infierire in maniera selvaggia; insomma, attuare il domus del letargo, del passato morto.
C’è una serie d’indagini in corso da parte dei magistrati, ma alla fine potrebbe essere fumo di paglia e bisogna stare attenti dall’esprimere giudizi e men che meno emettere sentenze. Il riferimento è ai modi e ai contenuti che sono palesi; mi riferisco alla gestione del potere e della cosa pubblica con le critiche pesanti nei modi ricevuti. La critica è libera se non scende nell’offesa e denigrazione, specie quando si riferiscono a vicende politico-amministrative, scenari, decisioni, realizzazioni, che si sono poi ritrovate nelle carte della Procura della Repubblica. La fondatezza che ha riguardato moltissime persone, anche per i comunicati stampa emessi in questi ultimi mesi dove molti uomini della politica sono stati presi di mira con offese, insulti personali, appare un tentativo, rivelatosi poi ampiamente maldestro, di delegittimare e oscurare fino a danneggiare liberi professionisti, cittadini non allineati alla propria linea politica. È chiaro che ciascun può avere la propria opinione, ma il resto deve essere calibrato, almeno al comune senso del pudore; invece siamo scesi al grossolano. Ma la stima e l’amicizia sono le uniche cose che nella vita non si possono comprare, anche fuori dagli interessi. Ammettere i proprio semplici errori è vincere; insistere nel voler cambiare a tutti i costi le carte in tavola è invece perdere. Perdonare poi apre sempre le porte del paradiso. Piaccia oppure no, il movimneto cinque stelle sarà il beneficiario di questa lotta senza logica messa in atto dalla presunzione, dalla malafede e dai tradimenti.
Concetto Alota
Continuate a fregarvene dei cittadini, però badate bene che i cittadini si riprenderanno questo paese, con le buone o con le cattive.