L’appello di Giarracca ai giudici: “Non uccisi Giancarlo”
Si è protestato innocente ricorrendo ad un accorato appello lanciato alla Corte d’Assise di Siracusa, che tra non molto dovrà emettere un verdetto a carico di Francesco Giarracca, l’imprenditore priolese, sul quale grava la pesante accusa di omicidio volontario ai danni dell’imprenditore augustano Giancarlo Tringali, il cui cadavere è stato rinvenuto in una camera del residence di contrada San Focà, gestito dall’imputato. Giarracca, che è difeso dall’avvocato Salvatore Terrone, ha rilasciato dichiarazioni spontanee leggendole da una lunga nota scritta durante la sua detenzione in carcere. Ha ripercorso la sua storia personale e ha poi fatto ri-ferimento all’amicizia che lo legava al Tringali sin dall’adolescenza. Un’amicizia ultradecennale che si è cementata con una serie di affari che insieme avevano intrapreso. L’imprenditore priolese ha ribadito la sua estraneità ai fatti oggetto della contestazione sostenendo che,proprio in virtù di questa lunga amicizia non poteva nemmeno sfiorargli l’idea di uccidere l’amico di sempre seppure fra i due ci sarebbero stati alcuni dissapori e incomprensione. Giarracca ha anche detto di non avere condiviso le scelte dell’amico,che spesso si abbandonava a relazioni extraconiugali. Ha chiuso le sue dichiarazioni con l’appello ai giudici di assolverlo perché quell’omicidio lui non l’avrebbe consumato. Il processo è ormai alle battute finali. La Corte d’Assise (presidente Maria Concetta Spanto, a latere Stefania Scarlata) ha fissato una nuova udienza per la chiusura dell’istruttoria dibattimentale. Un’appendice doverosa visto che è stata rintracciata in Romania l’ex cestista della Trogylos Priolo, Florina Pascalau, più volte citata tra i testimoni ma mai comparsa in aula a causa dell’impossibilità di notificarle le citazioni.
La nuova udienza è stata fissata per il 20 novembre prossimo. Subito dopo inizierà la discussione con la requisitoria del pubblico ministero.