L’Asp8, no all’area del nuovo ospedale all’ex Onp
L’ ipotesi di costruire il nuovo ospedale di Siracusa nell’area dell’ex Ospedale Neuropsichiatrico non è praticabile, come più volte ribadito in più sedi istituzionali, compresa l’audizione in Commissione Urbanistica.
Ad affermarlo è la direzione aziendale dell’Asp di Siracusa in una nota indirizzata al sindaco, ai presidenti del Consiglio comunale e della Commissione Urbanistica di Siracusa e, per conoscenza, all’assessore regionale della Salute e al soprintendente ai Beni culturali e ambientali di Siracusa.
Con tale nota, a seguito degli articoli di stampa succedutisi in quest’ultimo periodo nei quali è divenuta ricorrente la possibilità dell’utilizzo dell’area ex Onp, il direttore generale Salvatore Brugaletta, insieme con i direttori sanitario e amministrativo Anselmo Madeddu e Giuseppe Di Bella, con il supporto del responsabile dell’Ufficio Tecnico Sebastiano Cantarella, mentre “auspica l’adozione di un celere atto di indirizzo”, “ritiene doveroso” esprimere il parere tecnico-sanitario dell’Azienda su tale ipotesi, per offrire, nell’assoluto rispetto dell’autonomia decisionale dell’Amministrazione comunale, il proprio contributo per fare chiarezza e consentire una oggettiva valutazione della scelta dell’area.
“Questa Azienda – si legge – ha come obiettivo precipuo la realizzazione di un nuovo ospedale rispondente alla programmazione sanitaria regionale, conforme alle norme tecnico-costruttive ed a quelle igienico-sanitarie in un’area idonea sulla cui scelta, compito proprio dell’Amministrazione comunale, non può influire, non essendo a conoscenza dei programmi urbanistici e di attuazione di infrastrutture primarie, se non in ordine alle generali indicazioni tecnico-sanitarie. Nell’avvalorare la estrema necessità di addivenire alla scelta di un sito ove realizzare il nosocomio, si rappresenta che, probabilmente in tempi brevi, si otterrà la copertura finanziaria con il Piano Programmatico di riparto delle risorse disponibili ex art. 20 della L. 67/88”.
Nella nota si rappresenta che l’Asp di Siracusa, nell’area ex ONP ha un suo progetto di rifunzionalizzazione, infatti circa il 70 per cento dei padiglioni è stato ristrutturato e la restante parte è in corso di ristrutturazione o coperta da progetto e/o finanziamento. “Tale rifunzionalizzazione – si spiega – che già vede attivati numerosi servizi sanitari, è finalizzata al completamento della Cittadella della Salute, che servirà l’intera città. Per tale progettualità l’Asp ha già utilizzato ed impiegherà, oltre a risorse del proprio bilancio, varie fonti di finanziamento previste dalla Legge 433/91 e nel piano poliennale ex art.20 L.67/88 per complessivi circa 9 milioni di euro. Peraltro – prosegue la lettera – appare una criticità di grande rilievo la irrealizzabilità di poter operare demolizioni dei padiglioni dell’ex ONP, per come previsto dalle norme tecniche di Piano Regolatore (…sono vietate modifiche dell’impianto originario, delle facciate e l’espianto delle alberature esistenti) e, per quanto a conoscenza di questa Azienda, per i vincoli posti dalla Soprintendenza, in sede di approvazione delle ristrutturazioni dei padiglioni, che vengono ritenuti di “notevole interesse storico e monumentale”, peraltro confermato per le vie brevi nei recenti incontri”.
Riguardo infine alla prospettata ipotesi di realizzare il nosocomio nelle aree residue, lasciate libere dai padiglioni, “la stessa – conclude la nota – appare assolutamente impraticabile. Infatti, mentre per la realizzazione del nuovo ospedale occorrono almeno 110.000 mq di superficie libera, l’area rimasta disponibile all’interno del campus ex ONP ricopre meno di un terzo dell’intera superficie che è di circa 160 mila metri quadrati, peraltro suddivisa in cinque sub aree distanti una dall’altra. A tal proposito non è irrilevante rimarcare che una tale scelta presenterebbe le stesse criticità logistiche che attualmente affliggono l’ospedale Umberto I, realizzando un nuovo ospedale soffocato in spazi troppo angusti e asfittici, in un contesto assolutamente inadeguato che non garantisce nessuno dei requisiti tecnico-sanitari indispensabili per un ospedale moderno, che per altro deve servire in termini di emergenza, anche l’intero bacino aziendale, vanificando il notevole impegno finanziario previsto e deludendo le attese di un’intera comunità per il tanto auspicato salto di qualità della sanità siracusana”.
Non sanno nemmeno cosa fanno, sono messi li solo a rubare gettoni e stipendio. L’ospedale nuovo nemmeno per il 2100 lo vedremo con questi ciarlatani.