Attualità

Lavoratori dell’amianto: manifestazione mercoledì a Palermo

Anche l’ONA – Coordinamento Regione Sicilia – ha mobilitato tutte le sue strutture territoriali e quindi il prossimo 21 ottobre a Palermo  una manifestazione, presso la sede dell’Assemblea Regionale Siciliana davanti a Palazzo dei Normanni, così come voluto dall’Avv. Ezio Bonanni dall’avvocato Maria Calderone e dal Coordinatore Regionale Calogero Vicario e dal Coordinatore Provinciale di Gela Salvatore Granvillano che chiamano tutti gli iscritti ed i simpatizzanti a partecipare alla manifestazione per far valere in modo forte i diritti dei lavoratori e cittadini siciliani, troppo spesso dimenticati e discriminati.

La Sicilia è stata terra di conquista del Nord industrializzato che ha collocato in questa isola meravigliosa tutte le attività più inquinanti e dannose per la salute negando tutti i diritti e tentando anche di sottrarre alle vittime inconsapevoli ed incolpevoli anche la loro dignità.

Questo stato di cose è inaccettabile per cui alla manifestazione che l’Osservatorio Nazionale sull’Amianto – Regione Sicilia ha organizzato sono chiamati a partecipare tutti i cittadini ed i lavoratori e comunque hanno già confermato la disponibilità le vittime ed i famigliari di coloro che pesantemente esposti nelle centrali Enel e nei petrolchimici di Gela, Milazzo, Priolo – Melilli – Augusta, Termini Imerese, nei cantieri navali e nelle officine metal meccaniche siciliane.

L’ONA auspica che la politica affronti e risolva il problema amianto in Sicilia come in Italia attraverso le linee di indirizzo per l’esercizio delle funzioni amministrative e rispetto ai lavoratori esposti e vittime dell’amianto disponga l’emissione di atto di indirizzo regionale al fine del riconoscimento dei benefici contributivi utili per il prepensionamento fino al 02.10.2003.

Per i siti di tutte le altre regioni di Italia sono stati emessi atti di indirizzo ministeriale ad eccezione della Sicilia che, in quanto a statuto speciale, riconosce particolari specificità che impongono una presa d’atto delle istituzioni regionali e prima di tutto del presidente, On.le Rosario Crocetta, anche al fine di evitare ulteriori contenziosi con INPS e con INAIL, anche attraverso l’interlocuzione affidata all’Avv. Maria Calderone, che sarà presente unitamente al coordinatore regionale, Calogero Vicario, tra i quali il Sig. Salvatore Granvillano.

Pertanto l’Osservatorio Nazionale sull’Amianto – ONA Onlus, per colmare l’inadempienza che ha caratterizzato la Regione Sicilia per diversi decenni, chiede con forza al Governo Regionale:

  1. L’applicazione, della L.R. 29 aprile 2014, n. 10 “Norme per la tutela della salute e del territorio dai rischi derivanti dall’amianto“.

ü Istituzione, presso l’Assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro, del Registro Regionale dei lavoratori esposti all’amianto, cosi come è previsto all’Art. 5 comma 9.

ü Istituzione, presso l’Ospedale “E. Muscatello” di Augusta del Centro di riferimento regionale per la cura e la diagnosi, anche precoce, delle patologie derivanti dall’amianto cosi come è previsto all’Art. 8 comma 1.

  1. Riconoscimento delle maggiorazioni contributive per esposizione qualificata ad amianto dei lavoratori siciliani operanti dentro i siti ad alto rischio ambientale e/o dei lavoratori siciliani con esposizione qualificata perché possano andare in prepensionamento e coloro che sono già in quiescenza ottenere la rivalutazione delle loro prestazioni.

ü Atti di indirizzo “equipollente” sull’amianto in Sicilia, in forza dell’art. 1 commi 20, 21 e 22 Legge 247/2007, e della Sentenza TAR Lazio n. 5750/09, nella quale si fa riferimento ai lavoratori esposti all’amianto residenti e che hanno svolto attività lavorativa in siti ubicati nelle regioni a statuto speciale, per le quali all’atto di indirizzo ministeriale viene a sostituirsi, o sono equiparati analoghi od equipollenti atti certificativi, emessi dagli enti e/o uffici regionali.

  1. Stanziamento fondi europei statali e regionali per fini di risarcimento danni per morti e malati per esposizione ad amianto in Sicilia.
  2. Protocolli di intesa e organismi permanenti dotati di competenze qualificate che producano una legislazione coerente e strumenti politici ed economici a partire anche dalle leggi di bilancio atti a tutelare i diritti dei lavoratori e dei cittadini esposti  e dei lavoratori e cittadini morti e malati per amianto per costruire una nuova giustizia sociale che preserva i diritti degli stessi contro ogni disuguaglianza e sperequazione (art. 3 Costituzione) a tutela del diritto al lavoro (art. 1 Costituzione).
  3. Promozione di ogni strumento politico che realizzi il lavoro quale presupposto per fruire dei diritti inviolabili della persona umana, (art. 2 Costituzione) promozione dello sviluppo sostenibile della sicurezza della libertà e dignità umana, promozione della tutela all’ambiente, promozione del diritto alla salute, alla vita e alla sicurezza sul lavoro, promozione dei diritti di maggiorazione contributiva per amianto nel rispetto del principio della Solidarietà Sociale che è principio sovraordinato ad ogni legislazione e ad ogni forma giurisdizionale. Si esige rispetto dei doveri collettivi da patto sociale che gravano anche sullo Stato e sugli Enti pubblici derivati, sorti per Contratto Sociale nei confronti dei lavoratori contraenti deboli e dei cittadini esposti
  4. Adempimento degli obblighi costituzionali: diritto al lavoro, diritto ambiente salubre, diritto alla salute e alla vita, diritti patrimoniali ai benefici amianto, diritto al risarcimento dei danni per amianto alle vittime di amianto ed ai loro eredi, diritto alla prevenzione, sicurezza sanità nel posto di lavoro e alla protezione e corretta informazione sui rischi
  5. Adempimento degli obblighi giuridici sopra indicati scaturenti da Cedu, Convenzione Europea, Costituzione ed anche di ogni più umano senso di giustizia e di Pieta.

L’impegno dell’associazione proseguirà in tutti i campi ed in tutti i settori, come fondamentale presidio di tutela ed assistenza, prima di tutto preventiva, e poi indennitaria e risarcitoria, nella consapevolezza che soltanto la prevenzione primaria potrà evitare, per il futuro, altre migliaia e migliaia di morti

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