Se te lo fossi perso

I lavoratori portuali incrociano le braccia

La Filt ha dichiarato lo sciopero di 24 ore dei lavoratori portuali. La giornata di protesta è stata fissata per venerdì (11 maggio). Uno dei motivi è costituito dalle continue azioni che mortificano il lavoro a scapito sia della sicurezza delle operazioni portuali e dei lavoratori marittimi sia dell’immagine e del ruolo dell’Ente terzo che tali regole è chiamato a far rispettare. <<La riforma della legislazione portuale rappresenta il caposaldo di un’operazione più ampia nel sistema trasportistico nazionale, con l’obiettivo di rimuovere penalizzanti ingorghi e strozzature, a vantaggio di una maggiore fluidità delle merci, e dunque mirata a garantire una prospettiva di sviluppo occupazionale ed economica del territorio, oltre a rilanciare e riqualificare il lavoro portuale>>, spiega Vera Uccello, segretario generale della Filt siracusana, seguendo le linee della Filt nazionale. <<Sono numerosi i casi che minano le basi del regolare mercato delle imprese e quello del lavoro nei porti: dall’autoproduzione delle operazioni portuali al di fuori delle regole (che crea dumping nel lavoro a grave rischio per la sicurezza, specialmente dei lavoratori marittimi adibiti a tali mansioni) all’incertezza su autorizzazioni e concessioni, oltre al depotenziamento delle competenze nelle Autorità di sistema portuale fino ad arrivare ad atti che violano il diritto costituzionale>>.

Incroceranno le braccia i lavoratori dei porti dipendenti/soci delle imprese e dipendenti delle AdSP nonché i lavoratori marittimi dipendenti delle società del rimorchio portuale, delle navi traghetto e da carico con ritardi di 24 ore alla partenza della nave; i dipendenti amministrativi, operai, biglietterie, personale in servizio giornaliero ed in turistica, si asterranno per 8 ore; nei servizi tecnico-nautici (rimorchio portuale, ormeggio, battellaggio e pilotaggio), l’astensione sarà dell’interno turno, per un massimo di 12 ore.

Lo sciopero sarà effettuato garantendo le prestazioni che possano in qualche modo coinvolgere i diritti delle persone costituzionalmente tutelate.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *