Lentini, il 19enne al gip: “Non volevo uccidere mio suocero”
“Non avevo alcuna intenzione di uccidere mio suocero. Il mio è stato soltanto un gesto di disappunto”. Si è sostanzialmente difeso in questi termini il 19enne lentinese, che era stato arrestato dai poliziotti del locale commissariato, i quali gli hanno contestato il reato di tentato omicidio.
Il giovane, è comparso al cospetto del gip del tribunale, Carmen Scapellato, che ha convalidato l’arresto dell’indagato, disponendo la conferma degli arresti domiciliari.
Una relazione sentimentale contrastata all’origine dell’episodio avvenuto a Lentini. Nella tarda serata dell’11 marzo scorso, il ragazzo, in preda alla rabbia, ha impugnato una pistola, esplodendo un colpo contro la camera da letto del suocero di 41 anni. Lo scopo era quello di spaventarla ma la vittima ha avvertito dell’accaduto i poliziotti.
Al giudice per le indagini preliminari, il giovane ha fornito la propria versione dei fatti. Ha detto che fosse sua intenzione convincere i genitori della ragazza sulle sue buone intenzioni nei confronti della loro figlia. Ma il suocero aveva sempre negato non solo la relazione ma anche la spiegazione che il diciannovenne voleva rendere. All’ennesimo episodio ha, quindi, pensato bene di procurarsi una pistola, che dice di avere trovato del tutto casualmente ed armata con tre proiettili. Giunto la sera sotto la casa dei suoceri, ha puntato l’arma contro la finestra a primo piano dell’abitazione. Due colpi, però, hanno fatto cilecca, mentre il terzo ed unico ha raggiunto la camera da letto. Il ragazzo ha detto di avere sapere che i suoceri, al momento in cui ha esploso il colpo, si trovavano al piano terra dell’abitazione per cui non vi era alcuna volontà di far loro del male. Non solo, ha detto di essersi pentito del gesto e di essersi costituito poco dopo al commissariato. I poliziotti hanno rinvenuto nei pressi dell’abitazione della vittima due proiettili inesplosi mentre un bossolo è stato ritrovato nella camera da letto. Il ragazzo ha poi accompagnato gli investigatori in via Iside, dove ha fatto trovare l’arma, che aveva nascosto in un cespuglio.