Lentini, furti ad anziani: in manette due diciottenni
I poliziotti del Commissariato di Lentini hanno eseguito un’ordinanza di custodia in istituto penitenziario minorile, emesso dal tribunale per i minorenni, a carico di due neo diciottenni di S.S. e S.V.N., ritenuti responsabili di gravi reati di furto e rapina consumati a danno di persone ultrasessantacinquenni quando erano ancora minorenni.
Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore della procura per minorenni Stefania Barbagallo, costituiscono uno stralcio della comunicazione notizia di reato, formulata da personale del Commissariato di Lentini, relativa all’esecuzione dei 17 fermi emessi dalla DDA di Catania ad aprile nell’ambito dell’operazione Uragano.
Secondo quanto ricostruito, S. S., quando era ancora minorenne, nel febbraio è stato individuato quale responsabile del reato di furto aggravato perché, in concorso con Francesco Pappalardo, lentinese di 32 anni, Salvatore Buremi, lentinese di 26 e R. G., dopo aver forzato la porta di ingresso, si introduceva all’interno dei locali di un’officina e si impossessava di svariati utensili da lavoro, del valore di circa 25mila euro. Successivamente è stata rilevata quale propedeutica al reato di estorsione portata a termine da Maurizio Sambasile, lentinese di 43 anni, Pappalardo e Buremi, che in concorso tra loro, con minaccia consistita nel prospettare implicitamente, il Sambasile, alla vittima, la definitiva perdita dei beni già sottrattigli illecitamente, costringevano la persona offesa a consegnare loro la somma di euro mille e 300 euro, in cambio della restituzione dei beni.
S.V.N. è ritenuto invece responsabile, in concorso con Pappalardo, Buremi e Giuseppe Infuso, lentinese di 51 anni, del reato di rapina aggravata poiché, nel febbraio, per procurarsi un ingiusto profitto, con violenza e minaccia consistite nel fare ingresso all’interno dell’abitazione di un ultra sessantacinquenne, fingendosi operai dell’ENEL, hanno aggredito la vittima spingendola per terra al contempo minacciandola con un coltello e tentando di legarla con delle fascette in plastica. Si sono, quindi, impossessati del denaro. Il contributo di S.V.N. consisteva, in particolare, nel fare da vedetta sulla pubblica via al fine di segnalare l’eventuale presenza di forze dell’ordine mentre quello del Buremi era l’autista per allontanarsi immediatamente dal luogo.
S.V.N. è stato anche ritenuto responsabile del reato di furto aggravato tentato, perché, in concorso con Pappalardo, Buremi, forzando la serratura dello sportello dell’autovettura Fiat Panda, che si trovava parcheggiata in strada, tentava di impossessarsi del veicolo descritto. Il minorenne e gli altri concorrenti nel reato non riuscivano nel loro intento per cause indipendenti dalla loro volontà.
È stato già rilevato dalla Dda che i concorrenti nei reati di cui all’operazione “Uragano” agivano al fine di agevolare l’attività del clan Nardo di Lentini. Durante l’esecuzione delle misure nell’abitazione del minore S. S. sono stati rinvenuti 10 grammi di cocaina.