Leopolda siracusana, l’avvio con il sottosegretario Faraone
Oltre 600 le persone registrate ed arrivate alla prima giornata di Spero 20’20. Un bilancio più che positivo quello legato alla prima giornata della Leopolda siracusana, oggi e domani 7 giugno, nella sede dell’ex oleificio Spero. Una convention fortemente voluta dal Sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone e dal sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo. E nello spirito democratico della Leopolda, proprio stamattina il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone ha incontrato i rappresentanti dei sindacati provinciali , settore Scuola.
Tra i temi trattati il rinnovo dei contratti di lavoro, – bloccati da sette anni-, le problematiche legate al futuro degli insegnanti di sostegno, con particolare riferimento alla scuola dell’infanzia, il ruolo dei precari.
Il sottosegretario dopo aver ascoltato attentamente tutti gli interventi ha ribadito che il nuovo disegno di legge sulla “BuonaScuola” si avvale del grande contributo dei sindacati, degli insegnanti e degli stessi genitori.
“Sono figlio di sindacalisti- ha sottolineato Faraone- quindi conosco benissimo il ruolo e l’importanza della concertazione con i sindacati, noi siamo disposti ad ascoltare tutti, ad andare anche negli istituti occupati, però devono essere chiari alcuni punti. Innanzitutto che il Governo ascolta ma è lui che legifera e nessun altro, e che è necessario per un equo dialogo essere disposti ad ascoltare anche noi, senza polemiche sterili e strumentalizzazioni politiche. Abbiamo previsto 3 miliardi di euro per il personale, e ci stiamo adoperando per avviare un nuovo concorso. Siamo quindi sensibili all’aspetto occupazionale, ma è impensabile che il Governo stabilizzi.
Il sottosegretario ha chiarito che il Governo sta lavorando per un massimo di 160 mila assunzioni, prevedendo in Bilancio 3 miliardi di euro. Faraone ha concluso l’incontro con i sindacati dando la propria disponibilità a venire nelle scuole, fermo restando che il Governo ha come obiettivo annullare le supplenze brevi, e subito dopo il concorso, anche quelle lunghe” Ad aprire i lavori della Leopolda siracusana, il Sindaco Garozzo che ha dato vita alla prima parte della giornata, quella dedicata agli interventi di esperti, cittadini, professionisti, amministratori che hanno voluto dare il proprio contributo alla “Plenaria”.
“La scelta di questa location, chiusa da 60 anni, con un progetto di porto turistico chiuso nel cassetto da oltre 10 anni, rappresenta il senso del lavoro della mia amministrazione. Ha dichiarato Garozzo. Sono accusato di essere un sindaco “cementificatore”, ma se questo vuol dire nuovi sbocchi ricreativi e turistici, con posto barche, sbocchi occupazionali e sviluppo delle aree turistiche, allora si sono un “cementificatore”. Quest’evento è una risposta a tutti coloro che pensano che inviando denunce alla Procura bloccheranno il nostro lavoro, sbagliandosi alla grande. Da anni l’ufficio Gare ed Appalti a Siracusa era chiuso, noi l’abbiamo rimesso in gioco, per dare una rinnovata vitalità al territorio. Le gare e soprattutto, i progetti che ne derivano – ha concluso Garozzo- rappresentano economia, e chi non vuole questo per interessi personali, non ci fermerà. A Siracusa chi vuole novità e cambiamento viene massacrato, mentre noi con quest’ evento vogliamo instaurare un confronto con la gente, perché da sola la politica non va da nessuna parte”
A chiudere la “Plenaria” lo stesso Faraone che ancora una volta ha ribadito la necessità della partecipazione. “Occorre denunciare il malaffare – ha concluso Faraone – e abbiamo il dovere soprattutto di “fare le cose”. Sta crescendo il PIL degli investimenti. I 160 mila posti di lavoro in più è vero non elimineranno il milione di disoccupati venuti fuori da vecchie logiche politiche basate sul precariato, ma di certo dimostrano un dato in controtendenza: Questo governo sta lavorando, seppur nelle contestazioni, nessuno può dire il contrario. Spero 20’20 è l’emblema della necessità che in Sicilia si deve cambiare la logica dello sviluppo delle risorse, e non solo per pagare la spesa corrente, in questo modo ci stiamo negando il presente, ma soprattutto ci stiamo negando il futuro”.