PoliticaPrimo Piano

Liberi consorzi, 18 milioni per evitare il default

Incontro ieri a Palermo tra i vertici di AnciSicilia, il Governo regionale, presente l’Assessore alle Autonomie Locali, Luisa Lantieri, con il Direttore Generale, Giuseppe Morale, e i tecnici del Dipartimento, i sei Commissari straordinari delle ex Province, oggi Liberi Consorzio Comunali, e le tre Città Metropolitane, per discutere della ripartizione, ormai attesa da tempo, dei 18 milioni di euro destinati ai Liberi Consorzi già ad un passo dal default.

Somme insufficienti a rimettere in equilibrio i conti delle ex Province per l’anno in corso, nonostante i 9 milioni della mini-finanziaria che deve garantire l’Ars con l’approvazione dell’emendamento. Alla fine ne mancherebbero ancora altri 120 di milioni di euro che la Regione non sa bene dove reperire, come ha sottolineato ancora una volta il Vice Presidente di AnciSicilia, Paolo Amenta, Sindaco di Canicattini Bagni, presente all’incontro.

«Siamo al punto di partenza – afferma il Vice Presidente Amenta – e con le somme esigue che sono sul tavolo, 18 milioni, più altre 9 inseriti nella mini-finanziaria se l’Ars ne approva l’emendamento, alla fine mancano all’appello altri 120 milioni di euro, senza tenere conto di tutti gli altri servizi e compiti, per non fare morire le ex Province, oggi Liberi Consorzi. L’unica strada percorribile, considerato che la Regione non sa come reperirli, è quella che vado gridando da mesi, ovvero un intervento determinante del Governo nazionale, in modo da ridurre il prelievo “forzoso” che sta continuando a fare da questi Enti per il risanamento dei conti pubblici.

Prelievo, si badi bene – precisa Amenta – che continuerà anche nel 2017. E allora, si apra subito il dibattito su questo tema, anziché provare a distribuire somme che non esistono. Si pensi che per uno dei compiti importanti che hanno le ex Province nel territorio, il Servizio ai disabili, complessivamente i sei Liberi Consorzi riceveranno appena 1 milione 150 mila euro, come dire nulla.

Mentre non ci sono somme per tutti gli altri servizi, ad iniziare dalle manutenzioni degli edifici scolastici delle strade e così via. Così come non c’è nessuna decisione per il futuro dei precari, la cui data ultima per l’approvazione delle proroghe e pensare alla loro stabilizzazione è il 31 dicembre. Non parliamo poi degli stipendi, di cui non c’è più certezza.

Alla Provincia di Siracusa, dove i dipendenti rivendicano tre mensilità, è stato possibile pagare solo il mese di Giugno, per cui da qui alla fine dell’anno non si sa più come fare. Per non parlare della società partecipata “Siracusa Risorse” i cui dipendenti da 11 mesi aspetto le retribuzioni.

È una situazione, purtroppo, che mette a rischio la stabilità di questi Enti, il loro futuro e il ruolo che ricoprono nel territorio e nei confronti dei cittadini in termini di servizi che già da adesso non si riescono più a garantire.

Certo, la situazione non è bella neanche per i Comuni – prosegue il Vice Presidente di AnciSicilia -, la maggior parte dei quali non ha ancora approvato, perché impossibilitati da questa situazione, i bilanci di previsione, mentre siano quasi alla fine dell’anno. I trasferimenti per la Quota corrente, oggi ci è stata data notizia che forse arriveranno alla fine di Settembre, mentre per la Quota investimenti non c’è alcuna certezza quando pagheranno.

E allora – conclude Amenta – il Governo nazionale si prenda carico di questo quadro, garantisca la chiusura del 2016, e incominci a discutere, seriamente, del 2017, riducendo il prelievo “forzoso” da Enti che non hanno più neanche gli occhi per piangere e stanno riducendo e razionalizzando tutto, tagliando dirigenze, spese, e come si vede anche servizi. Si eviti questo disastro e questa moria ai danni dei cittadini e dei territori. Ma subito».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *