Lunedì l’interrogatorio di garanzia per il sindaco di Priolo
L’avvocato Domenico Mignosa, che assiste il sindaco di Priolo Antonello Rizza, ha preannunciato ricorso al tribunale del riesame per l’annullamento della misura cautelare che ritiene “eccessiva oltre che inutile”. Intanto, il sindaco Rizza ha affidato a un post sui social network il suo stato d’animo dicendo di sentirsi forte “perché ho la mia famiglia accanto e i miei amici che conoscendomi, sanno che la mia persona è lontana anni luce dai rilievi che mi sono stati mossi”. Riferendosi al suo futuro politico, Rizza scrive: “Ho il dovere-diritto morale di andare avanti e di dimostrare nelle sedi opportune, l’estranietà ai rilievi che mi sono stati mossi”.
L’interrogatorio di garanzia è stato fissato per lunedì prossimo al cospetto del gip Michele Consiglio. Il sindaco Rizza, com’è risaputo, è accusato di d’induzione indebita a dare e promettere utilità, abuso d’ufficio, turbativa d’asta, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e truffa aggravata ai danni del Comune di Priolo Gargallo nell’ambito dell’inchiesta relativa all’organizzazione dei viaggi per le cure termali e per l’attività ricreativa degli anziani. Stesso provvedimento è stato notificato ieri mattina alla dipendente comunale Lucia Grasso, in servizio all’ufficio politiche sociali del comune priolese.
Sono tre i viaggi contestati dalla Procura di Siracusa. Uno è stato organizzato per visitare le città di Roma e di Assisi dal 30 aprile al 5 maggio 2011 per “un’attività ricreativa culturale e religiosa per anziani con itinerari culturali nei luoghi dei santi della fede”; il secondo viaggio è quello organizzato a Monticelli Terme in provincia di Parma, avvenuto dal 27 dicembre 2011 al 5 gennaio 2012 al quale hanno partecipato cinquanta anziani priolesi che si sono sottoposti a cure termali. L’ultimo viaggio finito nel mirino della Procura è stato eseguito dal 28 dicembre 2014 al 6 gennaio 2015 sempre a Monticelli Terme.
“Abbiamo riscontrato un approccio familistico con questo tipo di viaggi – ha detto il procuratore Farncesco Paolo Giordano – In questo caso l’organizzazione del lavoro deborda dai limiti della legge amministrativa e contabile in un settore delicato come quello dei servizi sociali”.