Mafia a Cassibile, in aula del Tribunale otto imputati
La Procura distrettuale antimafia di Catania intende dimostrare che a Cassibile operava un’organizzazione criminale che si arricchiva con affari illeciti, quali traffico di stupefacenti, imposizione del gioco d’azzardo ed estorsioni. Lo intende fare nel corso del processo dinanzi al tribunale penale in composizione collegiale, che si è avviato ieri mattina e che vede alla sbarra otto persone, coinvolte nell’operazione antimafia denominata “Knock out”, portata a termine dai carabinieri l’8 maggio dello scorso anno con l’arresto di ventisei fra presunti esponenti e gregari di un’associazione che farebbe capo ad Antonino Linguanti, detenuto in carcere perché accusato di essere il mandante degli omicidi di Salvatore Giacona e di Salvatore Bologna.
Oltre a Linguanti, imputati alla sbarra sono, l’ex pugile siracusano Salvatore Battaglia (anch’egli sotto processo perché ritenuto l’esecutore dell’omicidio del portalettere cassibilese Giacona), Giuseppe D’Alterio, Salvatore e Massimo Galiffi, Giuseppe Floridia, Antonio Fabio, Alexei Kataneze.
Ieri mattina il via al processo con il rito ordinario . Il pubblico ministero Marco Bisogni, della direzione distrettuale antimafia di Catania, per la prima volta in aula in queste vesti, dopo il suo trasferimento dalla Procura della Repubblica di Siracusa alla Dia, ha preannunciato di volersi avvalere di una serie di testimonianze, tra le quali quella del collaboratore di Giustizia Sebastiano Troia, le cui dichiarazioni hanno aperto uno squarcio nelle attività illecite avviate dal gruppo, facendo luce anche su due omicidi di mafia. Processo che si sostiene anche sulle intercettazioni ambientali e telefoniche e sulle indagini degli investigatori. Anche la difesa, composta dagli avvocati Junio Celesti, Domenico Mignosa, Giambattista Rizza, Salvatore Xibilia, Salvatore Cannata ha evidenziato la propria lista di testi a discolpa e la produzione di altra documentazione.
In apertura di udienza, la difesa di Salvatore Galiffi ha chiesto di potere accedere al rito abbreviato condizionato. Sulla richiesta, il tribunale (presidente Alessandra Gigli) si è riservato.
Sotto la lente d’ingrandimento dei giudici ci sono le attività illecite della presunta organizzazione criminale che copre un arco temporale dal 2008 fino al settembre 2009. Per la Procura distrettuale antimafia, a reggere il gruppo cassibilese sarebbe Linguanti, che si avvaleva dell’operato degli altri imputati, In particolar modo di Salvatore Galiffi, al quale vengono attributi alcuni episodi di danneggiamento come l’incendio a una macelleria islamica a Cassibile avvenuta la notte del 25 giugno 2009, l’attentato incendiario alla vettura di Mirko Giacona consumato la notte del 18 gennaio 2010 e identificabile per gli investigatori nel tentativo di convincere il giovane a non trattare gli stupefacenti, e l’attentato incendiario subito dalla sala giochi “Las Vegas” di Cassibile la notte del 8 aprile 2011. Nel calderone del processo ci sono anche altri episodi di attività illecita. Molti imputati hanno scelto di essere processati con riti alternativi e la loro posizione è stata stralciata.
La nuova udienza del processo è stata fissata per il 3 novembre prossimo. In quella occasione si avvia l’istruttoria dibattimentale non prima che il tribunale sciolga la riserva sulla richiesta della difesa di alcuni imputati.