Marika Cirone Di Marco, “si faccia chiarezza sulla discarica Armicci di Lentini”
In un documento diffuso poco fa, l’onorevole Marika Cirone Di marco, interviene sulle tematiche che interessano la discarica Armicci di Lentini. “Un’audizione in Commissione Territorio e Ambiente all’Ars – scrive la Di Marco – presenti l’amministrazione comunale di Lentini, l’assessore regionale Contrafatto, il dipartimento regionale Energia e Rifiuti, che può considerarsi una istruttoria utile a fare il punto su una vicenda come quella della discarica di c.da Armicci. La vicenda si dipana in un lungo percorso di anni e di atti, che un punto di certezza ce l’ha nella lineare contrarietà delle amministrazioni comunali, passate e attuale, nel rifiutare la discarica di c.da Armicci.
“Dal confronto con la Commissione sono emersi due fatti finora sconosciuti: da giugno 2016 l’Ufficio Legale e legislativo compulsato dalla Presidenza della Regione in merito al ricorso avanzato dall’amministrazione comunale di Lentini, ha completato il suo parere; sia l’AIA del 2015 che la successiva di dicembre 2016 sono scaturite da VIA, rilasciata dopo una conferenza dei servizi dagli uffici dell’assessorato regionale Territorio e Ambiente, su cui ora bisogna intervenire per conoscerne il dettaglio. Resta il fatto che vi sono sentenze di Tribunali Amministrativi Regionali che hanno riconfermato alle amministrazioni comunali la titolarità esclusiva in materia urbanistica anche nel momento nel quale sono subentrate le AIA; che il rischio ambientale e sanitario incombe in un territorio che ha il primato nazionale delle leucemie; che in quella stessa zona due discariche sono state destinate a procedure di risanamento; che 10 mila cittadini hanno firmato una sottoscrizione contro l’insediamento; che la classe politica del territorio – conclude la parlamentare regionale – al di là delle appartenenze, è schierata per il no. Il governo Regionale, infine, dovrebbe far valere il principio di precauzione in presenza di un territorio ad alta concentrazione di discariche”.